Roma, 1 lug – Tra il 2015 e il 2019, ovvero in 5 anni, la Tassa sui Rifiuti (Taru), aumenta mediamente dell’1,6% con punte del 36%. Nell’ultimo anno si assiste a un aumento pari allo 0,9% sul 2018. In valori assoluti le famiglie italiane verseranno nel 2019 nelle casse comunali 302 euro medi, a fronte dei 299 euro dello scorso anno e dei 296 euro versati nel 2015.
E’ quanto calcola il Servizio Politiche Territoriali della Uil, elaborando i costi in 105 Città capoluogo di provincia, per una famiglia con una casa di 80 mq e 4 componenti.
In valori assoluti, nel 2019, il costo maggiore si registra a Trapani con 550 euro medi l’anno a famiglia; a Benevento se ne pagano 492 euro; ad Agrigento 470 euro; a Reggio Calabria e Salerno 461 euro; a Cagliari 447 euro; a Napoli 442 euro; a Messina 438 euro; ad Asti 434 euro; a Ragusa 431 euro.
Si paga un po’ meno a Potenza (133 euro medi a famiglia); a Novara (164 euro); a Belluno (170 euro); a Macerata (179 euro); a Pordenone (180 euro); a Vercelli (183 euro); a Brescia (184 euro); a Trento e ad Ascoli Piceno (186 euro); a Verona (189 euro).
Per quanto riguarda le grandi Città (Città metropolitane): a Reggio Calabria la tassa sui rifiuti pesa per 461 euro medi a famiglia; a Cagliari 447 euro; a Napoli 442 euro; a Messina 438 euro; a Catania 403 euro; a Bari 380 euro; a Genova 358 euro.
Si paga un po’ meno a Bologna (229 euro medi); a Firenze (235 euro); a Palermo (281 euro); a Roma (308 euro); a Torino (326 euro); a Milano (338 euro); a Venezia (342 euro).