Roma, 2 lug – L’Italia è uno dei Paesi “più penalizzati” dal dumping fiscale messo in atto in alcuni paesi dell’Unione europea. Una concorrenza fiscale che si traduce in un danno economico tra 5 e gli 8 miliardi di dollari per l’Italia. Lo ha sottolineato nella sua prima relazione al Parlamento nella vesta di presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli.
“La concorrenza fiscale – ha detto – genera esternalità negative che costano a livello globale 500 miliardi di dollari l’anno, con un danno per l’Italia stimato tra i 5 e gli 8 miliardi di dollari l’anno”.
Illustrando i danni per l’Italia Rustichelli ha evidenziato “il rilevante danno economico per le entrate dello Stato causato dal recente trasferimento della sede fiscale a Londra di quella che era la principale azienda automobilistica italiana, nonchè dal trasferimento della sede legale e fiscale in Olanda della società controllante”.