Roma, 3 lug – Alla fine l’Italia ce l’ha fatta. Ha evitato il ‘cartellino rosso’ di Bruxelles sui suoi conti pubblici. Una tegola che pendeva su Roma dallo scorso dicembre e che continuerà a pesare se non verranno rispettati anche gli impegni futuri. Infatti, il confronto è rinviato all’autunno. “E’ decisamente una bella giornata per l’Italia”, commenta a caldo il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che più di tutti, insieme al premier Giuseppe Conte, ha condotto la difficile trattativa con l’Europa. “A rendere possibile questo risultato non è stato un miracolo, ma la conduzione di una prudente politica della finanza pubblica”, ha riconosciuto Tria, sottolineando che “l’Italia ha vinto due volte”. L’impegno del governo “è stato premiato dall’accordo con la Commissione europea e, ancora più importante, dalla reazione estremamente positiva dei mercati”.
L’esecutivo di Giuseppe Conte si impegna, quindi, a rispettare gli impegni del patto di stabilità e crescita anche nel 2020. Nella lettera, datata 2 luglio, che premier e ministro hanno inviato alla Ue si legge: “il governo italiano anche per il 2020 ribadisce l’impegno a raggiungere un miglioramento strutturale in linea con le richieste del Patto di stabilità”.
L’obiettivo è quello di andare avanti di pari passo con il risanamento e le riforme strutturali per favorire la crescita.
“Il risanamento di bilancio – si legge – procederà di pari passo con le riforme strutturali con l’obiettivo di migliorare il potenziale di crescita dell’economia”.
Nella missiva viene, inoltre, annunciato che anche per il prossimo anno sono attesi risparmi da reddito e pensioni. “Le stime per il 2020 a legislazione vigente saranno riviste alla luce dei trend favorevoli osservati nel 2019 e delle spese per le nuove misure di welfare (reddito di cittadinanza e pensione anticipata)” che “ci aspettiamo essere più basse di quanto previsto anche nel 2020”, scrivono Conte e Tria.
Inoltre, per evitare gli aumenti dell’Iva nel 2020, come chiesto dal Parlamento italiano, il governo metterà a punto “misure alternative”. A questo scopo si sta lavorando a “una strategia integrata che si basa su una nuova spending review e sulla revisione delle tax expenditures”.
Tria, in una nota personale, ha voluto rimarcare gli sforzi nel condurre la trattativa con la Commissione europea. Un risultato positivo che è stato raggiunto senza far ricorso a una manovra correttiva. “Non è stato facile trovare l’intesa con Bruxelles.Ma ci siamo riusciti grazie a un grosso sforzo che, come ho più volte ripetuto nelle ultime settimane, non ha richiesto una manovra correttiva ma ci ha comunque evitato la procedura di infrazione per debito eccessivo”.
Tuttavia, il ministro ha avvertito che “la sfida non è finita”. A questo punto “dobbiamo concentrare gli sforzi per proseguire su questa strada virtuosa che ci consenta di aumentare il nostro potenziale di crescita grazie a una spinta a investimenti, produttività e competitività del nostro sistema-paese”.