Roma, 4 lug – A fine anno, per il reddito e la pensione di cittadinanza l’Inps prevede a regime un milione di domande pagate rispetto a quelle presentate che raggiungeranno quota 1,4 milioni. Questo milione corrisponde a circa 2,7 milioni di individui interessati. Al 20 giugno, emerge dalla relazione programmatica 2020-2022 del consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’istituto ne sono state accolte 839.794. L’Inps stima un risparmio di 500 milioni.
Per “quota 100” ad oggi le richieste sono invece circa 150mila, numero inferiore alle previsioni. C’è, dunque, un rallentamento, ma se rimane questo trend si arriverà a fine anno intorno alle 200mila domande, 90mila in meno rispetto alle 290mila previste. Il risparmio stimato sarà di un miliardo di euro.
Il 75% delle domande per “quota 100” è stato presentato da lavoratori. Il restante 25% da disoccupati, cassintegrati o persone che beneficiano di una qualche misura di sostegno. Per la maggior parte, questo 75% è composto da lavoratori pubblici per i quali l’Inps prevede un tasso di sostituzione vicino 100%.
L’Inps ha intanto assunto al 1 luglio 3.507 persone e sostituirà integralmente i 1.869 dipendenti che hanno fatto domanda di pensionamento con “quota 100”. Entro il biennio 2019-2020, quindi, l’istituto farà in totale circa 5.400 assunzioni. Sul versante delle ispezioni, nel 2018 l’attività di vigilanza dell’Inps ha permesso di accertare contributi evasi per 1,117 miliardi di euro. Lo scorso anno sono state effettuate 17.710 ispezioni. Le aziende irregolari sono risultate 14.034; i lavoratori in nero 5.171; quelli irregolari 37.552.