Roma, 8 lug – Alleanza tra Italia e Francia al Tour de France dove fa tappa la raccolta di firme per dire stop al cibo falso nell’Unione Europea con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti. L’iniziativa è stata organizzata dalla Fnsea francese insieme alla Coldiretti, le due maggiori organizzazioni agricole presenti in Europa, al confine tra Francia e Belgio a Hauts de France lungo il percorso della prestigiosa corsa ciclistica.
All’appuntamento, che è significativo della centralità che riveste il settore primario per i cugini d`Oltralpe, hanno partecipato tra gli altri la Presidente Fnsea Christiane Lambert e il rappresentante a Bruxelles della Coldiretti Paolo Di Stefano è stata l`occasione anche per riaffermare i pericoli condivisi per l’agricoltura e l’alimentazione degli accordi di libero scambio siglati dall`Unione Europea, dal Ceta con il Canada al Mercosur con i Paesi del Sudamerica.
Italia e Francia – sottolinea la Coldiretti – sono i due Paesi Europei con la maggiore tradizione culinaria e si contendono primati nell’agricoltura e nell’alimentare con il Belpaese che vince però per valore aggiunto agricolo, numero di prodotti DOP/IGP riconosciuti dall’Unione Europea, per numero di imprese biologiche e per quantità di vino prodotto.
La petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia – ricorda la Coldiretti – è stata autorizzata con la Decisione (UE) 2018/1304 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell`Unione Europea L 244 del 28 settembre 2018 a firma del vice presidente Franz Timmermans e che gode del sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco della Coldiretti insieme alla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese), dalla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola) a Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco), dalla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna) a Slow Food, da Fondazione Univerde a Gaia (associazione degli agricoltori greci).