Roma, 9 lug – L’Eurogruppo ha sostenuto la decisione della Commissione europea di non lanciare la procedura per deficit eccessivo contro l’Italia per violazione della regola del debito. Lo hanno sostenuto il commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, e il presidente dello stesso Eurogruppo, durante la conferenza stampa al termine della riunione, questa sera a Bruxelles.
I ministri delle Finanze dell’Eurozona, ha riferito Centeno, “hanno ascoltato le buone notizie” sull’Italia: “Le discussioni fra la Commissione e il governo hanno condotto a un miglioramento sostanziale del bilancio 2019. La Commissione ha spiegato la sua recente decisione di non considerare più giustificata la procedura, e il ministro Tria ha fornito alcune spiegazioni ulteriori sulle misure prese dal suo governo. I ministri – ha concluso Centeno – hanno lodato lo sforzo fatto da entrambe le parti, che ha avuto questo risultato positivo”.
Gli impegni che l’Italia ha preso con Bruxelles affinché il bilancio 2020 sia conforme alle regole europee sono contenuti nella lettera che il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria hanno inviato a Bruxelles il 2 luglio scorso, e riguardano quindi tutto il governo italiano, compresi i due vicepremier, ha poi voluto rimarcare Moscovici.
L’eurocommissario ha innanzitutto sottolineato l’appoggio generale da parte dell’Eurogruppo alla decisione delll’Esecutivo Ue di non avviare la procedura per violazione della regola del debito contro l’Italia. “Tutti i ministri dell’Eurogruppo hanno salutato la qualità del dialogo fra la Commissione e il governo italiano, prima di tutto; poi lo sforzo fatto dalle autorità italiane, che è tutto salvo trascurabile: 7,6 miliardi di euro e uno sforzo strutturale dello 0,42% (del Pil, ndr). E, terzo punto, tutti hanno sottolineato che c’era un grandissimo progresso nella trasparenza. E dunque ho sentito un’approvazione generale dell’Eurogruppo senza eccezione”, ha riferito il commissario.
“Per i problemi che si presenteranno successivamente – ha continuato Moscovici -, continueremo a seguire l’evoluzione di questo dossier. Non ho detto che tutto è finito per sempre”, con la decisione di non avviare la procedura. In particolare, “bisognerà che il progetto di bilancio per il 2020 sia conforme alle regole. Come per tutti gli altri paesi, lo riceveremo il 15 ottobre e abbiamo il potere di lasciarlo passare oppure chiedere correzioni, ed eserciteremo questa responsabilità fino alla fine.
Quello che auspico – ha osservato – è che si tragga la lezione, che gli accordi si facciano a priori, e non a posteriori dopo lunghe discussioni”.
“Per gli impegni del 2020 – ha sottolineato Moscovici – noto che la lettera firmata sia da Giovanni Tria e che dal premier Giuseppe Conte segna l’impegno di tutto il governo, di tutto il governo – ha ripetuto -, e mi pare di capire che anche i due vicepremier partecipino a quest’impegno. Poi, non sta a me entrare nell’elaborazione del progetto di bilancio 2020 dell’Italia. Nessun governo ha finalizzato il suo progetto di bilancio. Quello che sappiamo – è che non ci saranno aumenti dell’Iva, e in verità non ce li attendevamo; ma nella lettera di Conte e Tria ho notato che ci sono degli impegni che prevedono che siano compensati da misure in termini di revisione della spesa, le quali permetteranno di rispettare gli impegni presi dall’Italia nel programma di stabilità”.
“E ricordo – ha proseguito il commissario – che nelle nostre previsioni per il 2020 abbiamo per l’Italia il deficit al 3,5% e il debito al 135% (del Pil, ndr) nel 2020. E che l’Italia si impegna a mantenere il debito al suo livello e a fare un deficit intorno al 2,1%. Per me – ha puntualizzato – quello che contano sono i saldi, non il percorso per arrivarci. Abbiamo una comunità di obiettivi e di regole, ma la libertà di scegliere i mezzi. Non diremo all’Italia che cosa deve fare, ma quello che so – ha concluso Moscovici – è che bisogna che alla fine i conti tornino”.