Roma, 10 lug – Nelle sue previsioni economiche d’estate, la Commissione europea conferma le stime per la crescita del Pil dell’Italia limitata allo 0,1% nel 2019, con una ripresa, ancorché debole, nel 2020, quando però il Paese dovrà affrontare “sfide importanti” per quanto riguarda la sua politica di bilancio.
“Nel contesto di un ambiente esterno ricco di sfide – afferma la Commissione – si prevede che la crescita del Pil reale nel 2019 nel suo complesso sia marginale (0,1%). Nel 2020, l’attività economica dovrebbe subire un moderato rimbalzo portandosi allo 0,7%, in linea con il graduale miglioramento delle prospettive del commercio mondiale”; un effetto positivo è anche dovuto al calendario, “dato che il 2020 ha due giorni lavorativi più del 2019″. Tuttavia, i rischi per le prospettive di crescita rimangono notevoli, soprattutto nel 2020, quando la politica di bilancio dovrà affrontare delle sfide importanti (‘particular challenges’, ndr)”.
La Commissione dà poi un giudizio positivo del Reddito di cittadinanza: “Durante il periodo coperto dalle previsioni, si prevede che la crescita del Pil reale sia basata in gran parte sul consumo privato, supportato da minori prezzi dell’energia e dal nuovo Reddito di cittadinanza per i soggetti a basso reddito”.
La Commissione dà poi un giudizio positivo del Reddito di cittadinanza: “Durante il periodo coperto dalle previsioni, si prevede che la crescita del Pil reale sia basata in gran parte sul consumo privato, supportato da minori prezzi dell’energia e dal nuovo Reddito di cittadinanza per i soggetti a basso reddito”.
“Tuttavia – si legge ancora nelle previsioni – questi fattori positivi potrebbero essere parzialmente attenuati da un mercato del lavoro meno dinamico e un calo della fiducia dei consumatori, associato con un aumento dei risparmio precauzionale”. Inoltre, “E’ previsto che resti debole la spesa in conto capitale, soprattutto gli investimenti in attrezzature, date le deboli prospettive della domanda e l’incertezza legata alle politiche”.
“Con la probabile inversione di fattori temporanei di sostegno alla crescita nel primo trimestre e la continua debolezza della domanda esterna, il Pil reale è rimasto probabilmente stagnante negli ultimi tre mesi fino a giugno. Non è previsto un rimbalzo significativo dell’attività economica prima della fine dell’anno”, conclude la Commissione.