Roma, 11 lug – Le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse all’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia continuano ad aumentare in modo “significativo”. Nel 2018 sono state complessivamente 98.030, circa 4.200 in più rispetto a quelle del 2017 (+4,5%). E’ quanto rileva il rapporto annuale dell’Uif.
L’andamento del primo semestre di quest’anno conferma il perdurare di rilevanti ritmi di crescita. I positivi risultati del sistema anche in termini di qualità della collaborazione appaiono confermati dalle oltre 35.000 segnalazioni oggetto di approfondimento investigativo da parte della Guardia di Finanza e dalle circa 1.500 confluite in indagini della Direzione investigativa antimafia. Banche e Poste hanno prodotto oltre il 72% delle segnalazioni con una riduzione della quota rispetto allo scorso anno dovuta prevalentemente all’incremento dell’apporto di altri operatori e in particolare degli intermediari finanziari diversi dalle banche (+20,9%). Tra essi il contributo più significativo è da ascrivere agli istituti di pagamento, agli istituti di moneta elettronica e ai punti di contatto di intermediari europei.
I prestatori di servizi di gioco, in particolare online, hanno pressoché raddoppiato il proprio contributo (da 2.600 a oltre 5.000 segnalazioni). Anche a causa dell’esaurimento degli effetti della voluntary disclosure, risultano in diminuzione le segnalazioni delle fiduciarie e di tutte le categorie di professionisti, fatta eccezione per i notai che continuano a mantenere la collaborazione su livelli numericamente significativi e in crescita (4.345 segnalazioni).
Per i dottori commercialisti, l’impegno del consiglio nazionale per realizzare un sistema di tramitazione che garantisca l’anonimato del segnalante non ha finora portato ai risultati sperati (le segnalazioni si sono ridotte da 361 a 319). In diminuzione risulta il già contenuto apporto delle società di revisione (da 26 a 13). Restano ancora significativi spazi di crescita anche per i soggetti inclusi più di recente nel sistema di prevenzione, come gli operatori in valute virtuali.
“Siamo convinti – spiega l’Uif – che la progressiva estensione del perimetro degli obblighi antiriciclaggio a soggetti con attività significativamente diversa possa innalzare l’efficacia complessiva del sistema se vengono comprese pienamente le potenzialità e le caratteristiche dell’apporto che ciascuna tipologia di soggetti obbligati può offrire. Per questo motivo fra le priorità della Uif si colloca l’adattamento del modello segnaletico alle peculiarità dei diversi operatori”.
Un’iniziativa in tal senso è stata realizzata con successo per i money transfer per semplificarne la collaborazione e migliorare la qualità del flusso informativo. Ne è conseguito nel 2018 un forte incremento del numero delle segnalazioni (circa 7.900), specie da parte degli operatori di maggiore dimensione, e una rilevantissima crescita del complesso delle operazioni in esse riportate (oltre 115 mila). Nei prossimi mesi, analoghi adattamenti entreranno in vigore per i settori del gioco e delle carte di pagamento. Sono allo studio, anche sulla base di un confronto con gli operatori del digitale, interventi per realizzare specifiche modalità di segnalazione per il comparto delle valute virtuali.