Milano, 11 lug – I principali ostacoli nel percorso di digitalizzazione delle aziende manifatturiere italiane sono la limitata cultura digitale (85%) e l’individuazione di figure professionali adeguate (84%). Sono alcune delle considerazioni che emergono dall’indagine EY Digital Manufacturing Maturity Index 2019 sul livello di digitalizzazione delle aziende manifatturiere frutto di un’analisi su 450 C-Suite nel corso di 9 diversi workshops verticali effettuati negli ultimi 16 mesi. L’analisi è stata ulteriormente integrata con una survey realizzata a 150 imprese del comparto manifatturiero.
Più della metà del campione delle imprese coinvolte ha avviato un percorso di formazione tradizionale, solo il 12% ha un programma di sviluppo delle competenze digitali e il 30% riconosce di avere una limitata conoscenza del digitale, le cui competenze sono necessarie allo sviluppo dell’Industria 4.0. L’indagine mostra come in Italia solo una minima parte delle aziende prese in esame – in tutto il 14% – presenta il raggiungimento di uno stato più avanzato di sviluppo digitale caratterizzato da progettualità 4.0 evolute e con sistemi informativi in grado di scambiare informazioni verticalmente dalle macchine all’Erp (o cloud) e con un buon livello di integrazione delle informazioni lungo tutto il processo produttivo, comprese le altre funzioni aziendali.
Risulta marcato il divario tra piccole e grandi aziende, in particolare su alcuni temi specifici come l’utilizzo di tecnologie innovative. Infatti, la maggior parte delle grandi aziende (il 70%) ha un piano di sviluppo definito e ha introdotto all’interno dell’azienda tecnologie innovative e di industria 4.0, sfruttando anche i benefici fiscali previsti in tema di innovazione e rispetto dell’ecosistema; le piccole e medie realtà, invece, hanno incontrato ostacoli lungo il percorso di adozione di tecnologie digitali e di accesso agli incentivi e si mostrano deboli in tema di cultura aziendale, governance del cambiamento e strategia dello sviluppo.
Dall’analisi di EY risulta poi ancora ristretto il numero di realtà manifatturiere italiane che hanno realizzato operazioni societarie afferenti al mondo dell’industria 4.0. Per quanto riguarda le operazioni di M&A dal 2014 al 2018 i deal a livello globale sono passati da 50 a 108, con investimenti digitali maggiori nel settore dei servizi industriali e dell’automotive.
I deal italiani hanno riguardato principalmente target dal mondo dell’industrial automation (75%) e dei computer software (25%), con un’equa distribuzione di deal domestici (50%) e cross-border (50%).