Roma, 15 lug – Il 1 gennaio 2019, la popolazione dell’Unione europea era stimata a quasi 513,5 milioni di persone, con un aumento di 1,1 milioni (2,1%) dai 512,4 milioni di un anno prima, dovuto esclusivamente all’aumento dell’immigrazione, perchè il saldo tra nascite (5,0 milioni) e morti (5,3 milioni) è negativo per il secondo anno consecutivo. Lo rivelano i dati Eurostat pubblicati alla vigilia della giornata mondiale della popolazione. Con 83,0 milioni di abitanti (il 16,2% del totale) è la Germania il Paese Ue più popoloso, seguita dalla Francia (67,0 milioni, 13,1%), Regno Unito (66,6 milioni, 13,0%), Italia (60,4 milioni, 11,8%), Spagna (46,9 milioni, 9,1%) e Polonia (38,0 milioni, or 7,4%). Quattordici Paesi Ue sono tra il 4% e l’l%, otto sotto l’uno per cento.
Nell’Unione europea sono nati 5,0 milioni di bambini, quasi 118mila in meno rispetto all’anno precedente. Tra gli Stati membri, i più alti tassi di natalità nel 2018 sono stati registrati in Irlanda (12,5 per 1 000 abitanti), Svezia (11,4 per mille), Francia (11,3 per mille) e Regno Unito (11,0 per mille), mentre i più bassi sono stati registrati in Italia (7,3 per mille), Spagna (7,9 per mille), Grecia (8,1 per mille), Portogallo (8,5 per mille), Finlandia (8,6 per mille), Bulgaria (8,9 per mille) e Croazia (9,0 per mille). A livello UE, il tasso di natalità è stato di 9,7 per mille abitanti.