Milano, 18 lug – L’Italia dei servizi pubblici continua a crescere – con il Comune di Milano che, con un patrimonio netto pro-quota di 1,5 miliardi, è l’azionista più ricco del Paese – ma il trasporto pubblico locale resta il buco nero del settore. E’ quanto emerge dall’indagine sui servizi pubblici nei maggiori comuni italiani nel quinquennio 2013-2017 dell’Area Studi Mediobanca. Nel rapporto non rientra, tra le altre, Ama per la non disponibilità dei bilanci 2017.
Nel 2017 le 40 aziende hanno sviluppato globalmente ricavi per 10,4 miliardi (+6,5% sul 2013 +0,7% sul 2016). Nel periodo 2013-2017 l’aeroportuale fa registrare la maggiore crescita (+23,7%). In aumento anche il settore idrico (+9,1%) e l’igiene urbana (+7,4%) mentre è in calo il Tpl (-2,1%). Le 40 società nel quinquennio hanno generato utili cumulati 2,8 miliardi, con Adr in pole (827 mln), mentre è in perdita per 1 miliardo il Tpl. Sul fronte dei debiti con gli enti locali, nell’ultimo quinquennio le società del trasporto pubblico locale dei 10 maggiori comuni italiani hanno assorbito risorse pubbliche per 10,2 miliardi.
Nel settore dei servizi pubblici, Hera è la società col fatturato maggiore (1,2 mld), seguita da Adr (0,88 mld) e Atm (0,84 mld). Gli occupati nelle 40 società analizzate sono 76.865, con le aziende di Tpl di Roma, Milano e Torino regine per numero di lavoratori: Atac con 11.411, Atm 9.798 e GTT 4.646.
Le 40 società hanno distribuito nei cinque anni dividendi per 2,8 miliardi con un pay-out cumulato pari al 70%. Primato degli aeroporti: 1,3 miliardi di cedole con un pay-out dell’84,2%. Le società di Roma (1 mld) e di Bologna (706mln) sono quelle che distribuiscono più dividendi.
In quanto alla governance, è ancora bassa la presenza femminile (30,6%) e dei Millennials (5,9%) nei board.