Roma, 19 lug- La Fondazione Italia-Cina ha presentato a Milano il suo X Rapporto annuale “Cina 2019. Scenari e prospettive per le imprese”, che raccoglie ricerche, analisi di rischio e previsioni nel breve-medio periodo sulla Cina. Il Rapporto è elaborato dal CeSIF, il Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina. Quella milanese è la seconda tappa del roadshow di presentazioni, dopo l’appuntamento in Farnesina dell’8 luglio scorso e l’anteprima organizzata a Milano il 17 giugno per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha firmato la prefazione del volume.
Tra le opportunità settoriali prese in esame ci sono: alimenti e bevande, sanitario, retail, beni di lusso, protezione ambientale, prodotti chimici, macchinari, automotive, media e intrattenimento, arredamento.
ALIMENTI E BEVANDE. La Cina è dal 2012 il principale mercato del mondo per il settore del Food and Beverage e, secondo alcune stime, sarebbe recentemente diventata anche il primo mercato per prodotti alimentari importati al mondo. Tra il 2006 e il 2018, il consumo cinese di cibo pro capite è più che raddoppiato nelle aree rurali e in quelle urbane tanto da costituire il principale driver della crescita dei consumi cinesi nel periodo 2000-2014. Nel 2018 il consumo di prodotti alimentari nelle aree urbane è cresciuto del 3,4% e nelle aree rurali del 6,7%.
SETTORE SANITARIO. Nonostante l’accesso ai servizi medici necessiti ancora di significativi miglioramenti, il grado di copertura sanitaria è cresciuto. Infatti, si stima che se nel Duemila solamente il 20% della popolazione aveva accesso ai servizi medici pubblici, dal 2011 il 95% della popolazione è coperto da un’assicurazione. Tuttavia, è importante attuare una distinzione tra il livello di copertura sanitaria offerto dal Governo e le spese che rimangono a carico individuale. Secondo uno studio condotto da China Power, mentre le spese sostenute dal Governo ammonterebbero al 30%, quelle delle compagnie assicurative private sarebbero del 40%, lasciando il restante 30% dei costi a carico dei consumatori.
RETAIL. Il mercato retail cinese è caratterizzato da due tendenze precise: da un lato c’è una crescita dei consumi dovuta all’espansione della classe media e del nuovo modello economico cinese, dall’altro c’è una graduale transizione verso forme di vendita che abbiano il digitale al centro a svantaggio delle forme tradizionali di vendita al dettaglio unicamente tramite canali fisici. L’evoluzione del mercato in questo senso ha fatto sì che si parli ormai di New Retail in riferimento al caso cinese.
AUTOMOTIVE. I valori relativi al mercato cinese dell’automotive sono quasi quintuplicati dal 2005 ad oggi, sia per quanto riguarda la produzione, sia per quanto riguarda la vendita. E nonostante questo, il settore racchiude ancora grandi opportunità, sostiene la ricerca. Sembrerebbe infatti quasi paradossale, pensando all’ingente traffico che caratterizza molte città cinesi, eppure il dato relativo al numero di auto ogni cento famiglie è ancora estremamente basso in rapporto ad altri Paesi industrializzati, nonostante questo dato sia triplicato negli ultimi tre anni, e si potrà quadruplicare entro il 2020. Tuttavia, il comparto dell’automotive sta attraversando una fase globale di incertezza, che inevitabilmente si ripercuote anche sul mercato cinese: per la prima volta dagli anni Novanta il numero delle vendite di automobili in Cina è diminuito, dapprima nel 2017 e ancor più nel 2018, che ha chiuso con un calo del -3,11%. Questa contrazione è inoltre continuata nel primo trimestre del 2019.
SETTORE MEDIA E INTRATTENIMENTO: CINEMA E PIATTAFORME DIGITALI. Il mercato cinematografico cinese ha conosciuto negli ultimi anni una crescita significativa, sia per quanto concerne la produzione di film, sia in termini di reputazione interna e internazionale. Tuttavia, a partire dal 2018 il settore ha conosciuto un rallentamento dei volumi di sviluppo, botteghino a doppia cifra. Anche le previsioni su quando la Cina diventerà il primo mercato cinematografico al mondo si sono spostate in avanti di qualche anno, passando dalle precedenti stime che indicavano il 2018 al 2022. Nel 2017 la Cina ha superato gli Stati Uniti come la nazione con il maggior numero di cinema al mondo.
ESPORTAZIONI DELLA FILIERA LEGNO-ARREDO ITALIANA VERSO LA CINA. Nel 2018 le esportazioni della filiera legno-arredo sono cresciute ancora del 3,5% superando i 626 milioni di euro: negli ultimi 6 anni, dalla crisi del 2012, si sono triplicate. Tutto il sistema arredamento si è sviluppato progressivamente, a partire da imbottiti e mobili vari che hanno la maggiore quota tra i beni esportati; risultano in aumento tutti gli altri comparti dell’arredo casa. Anche bagno e illuminazione registrano una costante crescita, sebbene le dimensioni restino più modeste. Crescono anche ufficio e arredamenti commerciali. L’import di arredamento dalla Cina rappresenta una fetta importante delle vendite del mercato italiano nel canale della GDO specializzata. L’import è in crescita, grazie a una domanda interna che anche nel 2018 ha dato segnali positivi, ma registra un rallentamento in alcuni comparti del residenziale (living, camere); mentre crescono bagno e illuminazione che assorbono quote importanti di beni di provenienza cinese. Crescono anche i mobili per ufficio, mentre sono stazionari gli arredi commerciali.