Roma, 15 lug – L’88% delle aziende europee prevede di aumentare gli investimenti in innovazione e il 12% di mantenere invariata la spesa dedicata. Il 60% delle imprese italiane non teme la perdita di posti di lavoro. Questi alcuni dei risultati dell’indagine Deloitte 2019 “L’innovazione in Europa”. L’indagine, che ha coinvolto 760 aziende europee situate in 16 paesi e appartenenti a 20 rilevanti settori di attività, ha evidenziato che l’innovazione rappresenta infatti un investimento strategico per le aziende, tanto che l’88% delle imprese prevede di aumentare il budget dedicato e il restante 12% intende mantenerlo allo stesso livello.
Ad attrarre più investimenti sono analisi dei dati (69%) e cloud computing (62%); cresce l’attenzione per l’Intelligenza artificiale (43%), realtà virtuale e aumentata (38%) e automazione robotica dei processi (36%).
Il cambiamento demografico è un driver che porta le aziende a innovare: ne sono convinte soprattutto le aziende italiane (88%) e quelle tedesche (74%), che operano in due dei paesi con le popolazioni più vecchie al mondo. Quanto ai timori per i quali la robotizzazione ci ruberà il lavoro, secondo Deloitte invece la maggior parte delle aziende europee prevede di mantenere (29%) o aumentare (41%) l’organico a tempo pieno.
Italia e UK sono le più ottimiste per nuove assunzioni: il 60% delle aziende in Italia e il 58% delle inglesi prevede un aumento dei lavoratori a tempo pieno.
Tra i maggiori ostacoli all’innovazione figurano la resistenza culturale percepita (32%), seguita da sicurezza dei dati (30%).
La vitalità delle aziende europee e dell’innovazione è confermata dai 105.635 brevetti registrati nel 2017 dall’Ufficio brevetti europeo: una cifra record e il doppio rispetto a dieci anni fa. L’Europa è ancora un centro di innovazione per sette su dieci categorie principali individuate nelle registrazioni di nuovi brevetti. Cede però il passo a Stati Uniti e Asia nella corsa all’innovazione in ambiti chiave quali la tecnologia informatica e la comunicazione digitale.