Roma, 20 giu – Un tuffo nel passato per studiare e capire come fosse la pubblicità prima dell’era della televisione, del digitale e dei social. L’Archivio Storico di Poste Italiane l’ha raccontato nell’incontro “Raccontare l’Heritage. Gli spot prima degli spot” che si è tenuto nell’Aula Magna della Libera Accademia delle Belle Arti di Firenze (LABA), ed organizzato nell’ambito della sesta edizione del progetto “Le origini del Design”: un viaggio a ritroso, per permettere agli allievi di conoscere da vicino il patrimonio storico di grandi aziende italiane.
E’ stato proiettato un palinsesto composto da circa 20 spot, scelti tra le 1100 pellicole e i 500 file in alta risoluzione dell’Archivio storico di Poste Italiane. Documentari e filmati che venivano proiettati nelle sale cinematografiche del Dopolavoro delle Poste e al cinema, prima in modo occasionale, poi dal 1960, in modo sistematico.
Emergono forti tre temi chiave: il senso del tempo, del traffico e la questione economica. Un racconto video che testimonia il profondo processo di cambiamento della società italiana in quegli anni, sia in termini sociali che culturali e Poste Italiane come elemento di connessione, costruttore di identità nazionale e custode di patrimoni architettonici di straordinaria bellezza.
Veri e propri film se confrontati agli attuali spot pubblicitari: arrivavano a 10 minuti contro i 15 secondi attuali. Un esempio per tutti è il documentario “Servizi a danaro” (1955), attraverso cui far conoscere vaglia, conti correnti, Libretti di Risparmio Postale e Buoni Postali Fruttiferi. Su dieci minuti, soltanto la metà è dedicato alla comunicazione di prodotto in senso stretto.