Milano, 24 lug – Firmato nella notte il contratto dei medici e dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale. Finita un’attesa lunga oltre 10 anni con un risultato importante per i circa 130mila professionisti della sanità interessati. Un’ipotesi di rinnovo relativa al triennio 2016-2018 e che prevede un aumento medio procapite di 200 euro al mese.
“Dopo 10 anni si firma il Contratto per la Dirigenza medica e sanitaria che interesserà circa 130mila addetti – ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini – È un fatto positivo che ci consente di riconoscere pienamente il valore di tutta la Dirigenza medico-veterinaria, la Dirigenza Sanitaria e la Dirigenza delle Professioni sanitarie che, per la prima volta, trova un assetto di regole e principi organizzativi unici. Considerata la ristrettezza delle risorse disponibili credo sia stato fatto il miglior accordo possibile in un’ottica di assunzione di responsabilità per il bene della nostra Sanità pubblica”.
Positivo il commento del segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi: “Premiate le carriere gestionali e professionali e valorizzato finalmente il lavoro dei giovani neo assunti che prenderanno una retribuzione di posizione minima di 1.500 euro annue da subito: un fatto storico mai accaduto prima. Così come lo è l’aver previsto la certezza di ottenere un incarico dopo 5 anni di servizio, con una retribuzione che sale di 2.000 euro all’anno”. Inoltre, ha aggiunto il dirigente sindacale, “fondamentali anche i risultati ottenuti per attenuare il forte disagio che i medici vivono nelle gravi carenze di organico: aumentate le indennità di guardia da 50 a 100 euro, addirittura 120 nei pronto soccorso e, soprattutto, finalmente chi ha più di 62 anni può chiedere di essere esonerato dalle guardie. Risultati economici e normativi che segnano un solco con anni di assenza contrattuale. Con l’istituzione di un organismo paritetico, infine, nuovo strumento di relazioni sindacali, metteremo al centro il benessere dei lavoratori, come sulle questioni di salute e sicurezza, a partire dall’affrontare il tema dell’emergenza aggressioni al personale sanitario”, ha concluso Filippi.