Milano, 18 lug – Cala ancora il numero dei Neet italiani ma il nostro Paese rimane la maglia nera europea per giovani tra i 20 e i 24 anni che non lavorano, non studiano e non si formano. Peggio anche della Grecia. Lo rileva una indagine del Centro studi Cna.

Alla fine del 2018 i Neet italiani erano 875mila, in diminuzione rispetto all’anno precedente sia in valore assoluto (-29mila unità) sia in termini relativi, dal 28,1% al 27,1%. Un calo, in verità, che prosegue dal 2014, quando i Neet rappresentavano il 32% della popolazione giovanile. Ma c’è poco da festeggiare perchè enorme continua a essere lo scarto tra Italia e resto d’Europa. Contro il 27,1% del nostro Paese la media dell’Eurozona si ferma al 15,3% e della Ue a 28 Stati al 14,9%. All’opposto dell’Italia si situa l’Olanda (6,3%) e seconda alle nostre spalle è la Grecia (20,7%).

La media nazionale accomuna due Italia compiutamente diverse, sottolinea Cna. Mentre i dati delle regioni centro-settentrionali risultano in linea con i Paesi europei più sviluppati, però, quelli delle regioni meridionali sono del tutto insoddisfacenti.

Un altro dato risulta molto allarmante. Rispetto a prima della crisi (2008) i Neet italiani sono aumentati del 5,5% (151mila unità), l’incremento più alto in Europa. Per addurre qualche esempio, in Francia e in Spagna la crescita del loro numero è stata ben più lieve (rispettivamente +1,4 e +1,1%) mentre nel Regno Unito (-1,9%) e in Germania (-4,3%) si sono addirittura ridotti.