Roma, 29 lug – “Questa settimana presenteremo in Consiglio dei Ministri un pacchetto scuola. Siamo pronti. Lo schema di decreto legge è già stato inviato da giorni a Palazzo Chigi per l’ istruttoria preliminare e, salvo sorprese, sarà approvato in una delle prossime riunioni prima della pausa estiva. Dentro ci sono importanti misure per il precariato, per il trasporto scolastico, per garantire la continuità del corpo degli ispettori in attesa del nuovo concorso, per la sicurezza degli edifici scolastici e l’ antincendio. Quanto ai precari cosiddetti storici, il decreto prevede due misure: l’avvio di percorsi abilitanti speciali ed il bando di un concorso riservato”. Lo spiega il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in un’intervista al “Messaggero”.
I percorsi abilitanti speciali, spiega il ministro, “saranno banditi entro il 2019 e si svolgeranno nelle università. Consentiranno a chi ha già insegnato a lungo da precario di ottenere l’abilitazione. Per la prima volta la partecipazione sarà estesa ai dottori di ricerca, quindi ai nostri giovani, alle nostre migliori menti, ma, soprattutto, come già detto, valorizzeremo l’ impegno di chi in questi anni ha garantito il funzionamento delle scuole statali e paritarie. Saranno ammessi i docenti che hanno svolto almeno tre anni di servizio, anche non consecutivi, negli ultimi otto. Sia nelle scuole statali che paritarie. Saranno riconosciuti anche l’ insegnamento nei percorsi di formazione professionale e l’ attività di sostegno nella scuola dell’obbligo”.
Il concorso straordinario, annunciato più volte, “verrà bandito entro la fine del 2019. Saranno effettuate circa 24 mila assunzioni, tra i docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi otto, nella cosiddetta terza fascia. Altre 24mila assunzioni saranno poi riservate ai laureati. Per un totale di circa 48 mila posti per la scuola secondaria. Che si sommano ai 17 mila che bandiremo nei prossimi giorni, prima della pausa estiva, su infanzia e primaria. Stiamo aprendo una nuova stagione di concorsi. Ora dobbiamo assicurarci che si svolgano con cadenza regolare. Altrimenti avremo sempre cattedre scoperte, soprattutto in alcune aree del paese”.