Roma, 30 lug – Il castello di Gambatesa, in provincia di Campobasso, ha origini medievali ma a partire dal Quattrocento iniziò la sua trasformazione in una dimora rinascimentale. Situato in un punto strategico per il controllo delle vie di transumanza che collegavano Abruzzo e Puglia, fece la ricchezza della famiglie che si succedettero come signori del territorio. Nel tredicesimo secolo Riccardo da Pietravalle divenne il signore del luogo che, a seguito di un suo difetto fisico, prese il nome di Gambatesa.
Le sale interne sono per la maggior parte impreziosite dall’importante ciclo di affreschi commissionato da Vincenzo Di Capua e realizzato nel 1550 da Donato Decumbertino (da Copertino), formatosi alla scuola Giorgio Vasari. Attraverso episodi mitologici e biblici, personaggi della storia antica, paesaggi, vedute e allegorie.
Il ciclo pittorico, nonostante le lacune, rivela una densità di significati in cui la mitologia e l’ispirazione alla storia e all’arte dell’antichità si intrecciano ai temi cristiani per evidenziare quelle virtù morali, civili e militari che la famiglia di Capua riteneva di incarnare e perciò comunicare ai suoi ospiti (su internet: Polo Museale MiBAC del Molise http://bit.ly/2RVwKuW).