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Roma, 1 ago – “Io ho visto nelle foto mie e dei miei colleghi, negli ultimi sei anni, davvero i cambiamenti: i deserti avanzare, i ghiacci squagliare. Per cui spero che le nostre parole, la nostra visione e il nostro sguardo possa essere condiviso per allarmare davvero la gente verso quello che è il nemico numero uno oggi: il riscaldamento globale”. È un grido d’allarme per la salute del pianeta quello lanciato direttamente dallo Spazio dall’astronauta italiano dell’Esa e colonnello pilota dell’Aeronautica Militare, Luca Parmitano in collegamento con il Museo della Scienza e della tecnologia di Milano per la prima conferenza stampa in diretta dalla Stazione spaziale internazionale della missione Esa “Beyond”. Un allarme, lanciato – proprio nel giorno dell’overshoot day, cioé nel giorno in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse usabili in un anno – da parte chi vede, davvero, il mondo cambiare sotto i suoi stessi occhi e accompagnato da un accorato appello.

“A chi ci guida a chi ha le redini dei nostri Paesi – ha detto – per fare tutto il possibile per cercare di migliorare la situazione se non per invertirla, non so se è possibile invertirle questo trend ma sicuramente dobbiamo fare il possibile per rallentarlo e fermarlo. Ho notato sicuramente che il pianeta sembra purtroppo un po diverso. Sicuramente perché sono diverso io e lo cambio perché lo guardo con occhi diversi sapendo quello che è successo negli ultimi 6 anni”.

Il colonnello Parmitano si trova sulla Stazione spaziale internazionale per la sua seconda missione di lunga durata nello Spazio dopo “Volare” dell’Asi nel 2013. Rispetto alla prima volta ha ammesso di essersi adattato più rapidamente alla vita in microgravità ed è già al lavoro per portare a termine i circa 50 esperimenti europei della missione tra i circa 200 totali; 6 gli italiani.

“Sono circondato da macchine e laboratori che parlano di futuro, creano il futuro – ha concluso l’astronauta – di fronte a me il mio collega Nick (Hague, ndr) sta utilizzando una stampante tridimensionale per costruire tessuti biologici, quindi veramente il futuro a bordo della Stazione è il nostro mestiere, quello che facciamo ogni giorno, quindi direi che la mia metafora che ‘nelle stelle si vede il futuro’ è abbastanza appropriata qui sulla Stazione”. Parmitano assumerà anche il ruolo di comandante della Stazione Spaziale nella seconda fase della missione Beyond, a ottobre e – se la programmazione verrà confermata – effettuerà anche delle “missioni extraveicolari” per la riparazione del cacciatore italiano di antimateria Ams (Alpha Magnetic Spectrometer).