Roma, 1 ago – L’economia italiana non cresce, anche se si intravvedono alcuni segnali di miglioramento. Lo afferma il Centro studi di Confindustria nella consueta congiuntura flash.
Nel secondo trimestre, analizza il Csc, il Pil in Italia è rimasto fermo, come atteso. Ha pesato la dinamica negativa del settore industriale: produzione in calo e indice Pmi (Purchasing Managers’ Index) in area di contrazione. Per l’occupazione, invece, l’andamento è stato positivo (+0,5%), ma ciò può indicare che è in corso la creazione di posti di lavoro di basso valore nei servizi. In prospettiva, qualche luce…”.
“L’Italia – prosegue Confindustria – ha iniziato il terzo trimestre con alcuni segnali di miglioramento, che si affiancano a diversi dati ancora negativi. Il primo segnale è che nei servizi il PMI è tornato in area di espansione (50,5), mentre nell’industria il CsC stima una produzione ancora in discesa a luglio (-0,6%)”.
“Il secondo dato positivo – prosegue il CsC – è che a luglio si è accentuata la discesa del tasso sul Btp decennale (di oltre sei decimi, all’1,66%). Negli altri paesi dell’Eurozona il calo è stato minore, perché i rendimenti erano già scesi molto a giugno. Ma i rendimenti italiani restano troppo alti: Francia e Belgio sono entrate nel club dei tassi negativi, con Irlanda e Germania (-0,36%); la Spagna è poco sopra (0,36%)”.
Terzo, la fiducia delle famiglie è risalita nettamente a luglio, ai valori di gennaio, per il maggiore ottimismo su economia e bilancio familiare”.