Roma, 31 lug – Appena iniziata, eppure già nel pieno. È ancora molto distante la conclusione delle elezioni presidenziali Usa 2020, con il suo Election Day il 3 novembre 2020, eppure la battaglia politica si è dimostrata già calda nel secondo dibattito per le primarie democratiche, tenuto questa notte a Detroit. Un elemento unisce tutti i contendenti dem: l’urgenza di sconfiggere il repubblicano Donald Trump, definito dagli stessi “il peggiore presidente della storia”. Per il resto, è confronto acceso.
Il dibattito ha messo a confronto due senatori degli Stati Uniti contro gli altri otto candidati sul palco: Elizabeth Warren e Bernie Sanders hanno difeso politiche progressiste, mentre i rivali più moderati hanno criticato le loro proposte come irrealistiche e insostenibili. Politica sanitaria e immigrazione hanno posto in evidenza le divisioni tra i due fronti. Ma il vero quesito è un altro: chi sarà in grado di battere Trump l’anno prossimo?
Il governatore del Montana Steve Bullock, 53 anni, ala moderata, dice che i democratici rischiano di perdere gli elettori dopo essersi spostati troppo a sinistra, nel dibattito di apertura del mese scorso a Miami. Al contrario, i progressisti sostengono che le loro politiche spingono gli elettori a tracciare un netto contrasto con Trump, che a sua volta dipinge l’intera arena democratica come “democratici radicali” con un “messaggio socialista”.
In questo contesto gomito a gomito nei sondaggi, Warren, 70 anni, e Sanders, 77 anni, incalzano l’attuale favorito delle primarie, Joe Biden, 76 anni, ex vice presidente di Barack Obama e probabilmente il più centrista tra tutti i candidati Dem. “Non capisco perché preoccuparsi di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti, se si tratta solo di parlare di ciò che non si può fare”, ha detto Warren. “I repubblicani non hanno paura delle grandi idee… Non hanno paura, loro”, ha sottolineato Sanders.
Dato il gran numero di contendenti, il canale televisivo CNN ha scelto di dividere il dibattito in due parti, ciascuna con 10 partecipanti. Warren e Sanders hanno attualmente ciascuno il 15% circa degli Elettori democratici, molto indietro rispetto a Biden (32%) che discuterà oggi nel secondo scaglione, dove si trova pure Kamala Harris, 54 anni, per ora al quarto posto (10,5%).
Di madre indo-americana immigrata da Chennai e di padre di origine giamaicana, la Harris si è messa in luce nei giorni scorsi per una battuta degna di nota: “Il 3 novembre 2020 rimanderò Donald Trump da dove è venuto”, in risposta speculare a quanto aveva affermato l’attuale leader della Casa Bianca in merito “a chi si lamenta”. Per la Cnn, la Harris “è da una vita che si prepara a questo”, ovvero alla corsa presidenziale, scoprendo una forte preferenza per la candidata donna e dalla pelle non bianco latte.
Da notare Pete Buttigieg, 37 anni, quinto nei sondaggi con quasi il 6% dei sostenitori democratici, che ha cercato di rimanere al di sopra della mischia: sindaco di South Bend, Indiana, ha invitato i democratici a non preoccuparsi dei commenti repubblicani.
E anche il senatore nero Cory Booker, 50 anni (1,5%), che ha attaccato Joe Biden per aver sostenuto una legge repressiva nel 1994, potrebbe tornare alla carica. Biden ha dichiarato di essere pronto per essere “meno educato”. “Se vogliono parlare del passato, posso farlo”, ha detto. “Ho un passato di cui sono orgoglioso. Il loro non è così”.