Roma, 5 ago – Poste Italiane è tra le dieci aziende italiane che utilizzano con successo la blockchain, la “catena dei blocchi” che nasce nel 2008 con l’obiettivo di dare vita a una catena virtuale in grado di realizzare operazioni finanziarie senza dover ricorrere a intermediari. In pratica la blockchain è un database formato da una catena di “blocchi”chiusi in cui sono annotate delle informazioni. Ogni pochi secondi un nuovo libro viene scritto, con tutte le modifiche del caso, lasciando il precedente immodificabile per sempre. Nel caso di valuta virtuale, ovvero di bitcoin, il libro può servire per registrare le informazioni relative ai portafogli che contengono la criptovaluta e di volta in volta tiene traccia di tutte le transazioni.

La blockchain si presta però a numerosi altri utilizzi, ad esempio in tutte quelle operazioni dove è necessario un intermediario oppure un garante poiché rende possibile l’automazioni di tutti i vari passaggi. Anche in Italia quindi le grandi aziende stanno utilizzando questa nuova tecnologia con successo. Oltre a Poste Italiane infatti figurano gruppi come Unicredit, Barilla, Ania e Banca Mediolanum. A tutte questa aziende è stato assegnato il Forbes Blockchain award per la loro capacità di sviluppare progetti innovativi.

Poste Italiane in particolare, ha già investito in Conio, il wallet italiano per l’acquisto e lo scambio di bitcoin, e ha avviato lo sviluppo di altri progetti con Ibm e Hyperledger.