Roma, 8 ago – Rinnovo del parco macchine con vetture elettriche e ibride, colture biologiche e un impianto di irrigazione che abbatte gli sprechi, riciclo delle acque delle fontane, risparmio energetico tramite l’installazione di pannelli solari e l’adozione di impianti con apparati a led e sensori crepuscolari di illuminazione, sostituzione degli impianti di condizionamento che utilizzano i gas derivati dai clorofluorocarburi e raccolta differenziata: è la svolta “green” del Vaticano, ispirata all’enciclica “Laudato si” di Papa Francesco.
“Il Governatorato ha soprattutto adeguato, o lo sta facendo, le varie aree di competenza in cui è diviso, ai principi dell’enciclica dedicata alla cura e al rispetto della casa comune”, spiega all’Osservatore Romano il vescovo Fernando Vérgez Alzaga, segretario generale del “municipio” dello Stato Pontificio. “Per esempio, un settore in cui abbiamo applicato questi principi è quello dell’attività agricola dello Stato della Città del Vaticano, che si svolge esclusivamente attraverso la Direzione delle Ville pontificie. Nella zona extraterritoriale di Castel Gandolfo la coltura di un vigneto e di un uliveto viene eseguita con tecniche non invasive che rispettano la terra a garanzia di un’elevata qualità del prodotto finale. Procedure e prodotti utilizzati rientrano nei canoni dell’agricoltura sostenibile. Lo stesso accade per la fattoria che gestisce una piccola varietà di animali da allevamento”.
Altro progetto “bio” è il nuovo impianto di irrigazione dei Giardini vaticani che ha permesso di modernizzare la rete idrica inserendo nuove tecniche di gestione, ottenendo un risparmio di acqua e un più adeguato dosaggio a seconda del tipo di coltura. E sempre per quanto riguarda l’acqua, “abbiamo provveduto a un’attenta riduzione dello spreco con l’uso razionale mediante l’installazione di circuiti chiusi per il riciclo delle acque destinate alle fontane dei Giardini vaticani”, spiega il monsignore, ed inoltre “è prevista, entro l’anno, la riqualificazione della rete di distribuzione di irrigazione e dell’antincendio. Un altro passo verso un uso oculato è stato quello compiuto già dal 2016 nella mensa di servizio dei dipendenti del Governatorato. E’ stato infatti adottato un sistema di erogazione attraverso distributori grazie ai quali il dipendente si serve da solo e prende direttamente le bevande con il proprio bicchiere, diminuendo così drasticamente gli sprechi”.
E’ già in funzione la raccolta differenziata effettuata in tutte le direzioni e gli uffici, che precede lo smaltimento differenziato dei rifiuti, sia “normali” (organico, plastica, carta e materiali ferrosi) sia “speciali/pericolosi” (oli esausti, pneumatici, metalli, plastica, batterie, rifiuti ospedalieri).
Quanto al risparmio energetico, “abbiamo già fatto passi avanti nel sistema di illuminazione, e questo ci ha permesso di ridurre notevolmente i consumi”, racconta ancora Alzaga. “Basti ricordare la nuova illuminazione della volta della Cappella Sistina che consente una riduzione di circa il 60 per cento dei costi energetici e delle emissioni di gas serra e un rallentamento considerevole dell’invecchiamento degli affreschi. Un altro progetto già avviato riguarda la nuova illuminazione di piazza San Pietro e del colonnato del Bernini che permette un risparmio di energia compreso tra il 70 e l’80 per cento. Ma anche l’intervento dentro la basilica Vaticana ha consentito una sensibile rivalutazione visiva delle superfici artistiche delle volte e una minore spesa compresa tra il 70 e l’80 per cento”. Principi che valgono anche al di fuore delle Mura leonine: “Basti pensare alla basilica papale di Santa Maria Maggiore. Il nuovo impianto di illuminazione ha permesso una riduzione della potenza necessaria di circa l’80 per cento. Rientra nell’uso oculato anche l’adozione di impianti fotovoltaici installati sul tetto di copertura dell’Aula Paolo VI e presso la sede residenziale della Specola Vaticana a Tucson, in Arizona. Ciò ha permesso una sensibile riduzione dei costi energetici e il conseguente abbassamento di emissioni di anidride carbonica”.
Inoltre “dal 2009 è attivo, presso il Centro industriale di quella che era la Direzione dei servizi tecnici, un impianto che viene chiamato di ‘raffreddamento solare’. Si tratta di 78 collettori solari termici destinati alla conversione dell’energia solare in energia termica e frigorifera necessari per la climatizzazione della mensa di servizio nel periodo estivo”. Per quanto riguarda il riscaldamento e il condizionamento degli edifici “si è provveduto alla riqualificazione della Centrale termica dello Stato e alla sostituzione degli impianti di condizionamento che utilizzano i gas derivati dai clorofluorocarburi, quelli responsabili dell’effetto serra nell’atmosfera”.
Il Vaticano, ricorda il vescovo nell’intervista a Nicola Gori, fa ricorso anche alla domotica, “la disciplina che si occupa dello studio delle tecnologie volte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli edifici. Altro progetto in corso è l’adozione di nuove apparecchiature in sostituzione di quelle con meno rendimento e più dispersione. In particolare, si sta cercando di eliminare i vecchi trasformatori elettrici che producevano un elevato calore, con quelli di ultima generazione conformi alle norme europee che hanno ridotte perdite. Questa rotazione delle apparecchiature e l’adozione di nuove tecnologie viene applicata anche nel settore informatico e nel Centro di elaborazione dati (CED)”.
Per quanto riguarda la trazione e i trasporti, “dal 2014 è stata adottata una progressiva limitazione del traffico dei veicoli dei dipendenti del Governatorato all’interno dello Stato. E’ stata consentita inoltre la sosta dentro le mura leonine solo alle auto di quanti risiedono oltre un raggio di due chilometri dal Vaticano. Dal 2018, poi, è stata creata una rete infrastrutturale di ricarica per veicoli elettrici e ibridi. Attualmente, sono in funzione all’interno dello Stato dieci apparati che offrono venti punti di ricarica. E’ in programma anche il rinnovo del parco macchine dello Stato con vetture elettriche e ibride in comodato gratuito o noleggio per i servizi di Stato, come per le Poste Vaticane. Dal 2019 è stato adottato dalla Direzione dei servizi economici (denominata ora Direzione dell’economia) il gasolio per autotrazione di tipo Diesel+, formato da una percentuale di circa il 15 per cento di componente green rinnovabile, ricavato da oli vegetali esausti e grassi animali. Ciò consente una riduzione dei consumi del 4 per cento, rispetto al gasolio tradizionale, e delle emissioni gassose inquinanti, cioè di monossido di carbonio e di idrocarburi incombusti, fino al 40 per cento”.