Roma, 22 ago – “Tutto è pronto per la grande notte: lanterne, aratri, mucche e …vino, per quelli delle controposte, per quelli che saranno assaliti dal freddo e dal sonno; per quelli che, lontano, saranno una luce di candela. All’improvviso si illumina la chiesa; i piombi baciano la terra, si chiudono gli occhi; è cominciata l’impiffata”. Così scriveva Enzo Lucantonio nel 1965 per descrivere l’antica Gara del Solco, la più antica dell’altopiano delle Rocche in Abruzzo e che quest’anno si terrà il 31 agosto.
Questa gara, si spiega sul sito della pro loco di Rocca di Mezzo, si svolge ininterrottamente dal 15esimo secolo. Sembra sia legata ad un’antica leggenda secondo la quale la popolazione del paese fu decimata da una grave pestilenza. Gli abitanti di Rocca di Mezzo fecero voto alla Madonna della Pietà, ove fossero stati liberati di tali flagelli, di tirare per tutta la notte dei solchi dritti. Da allora, terminati i lavori campestri, i contadini dell’ Altipiano delle Rocche si cimentano in una gara che ha luogo durante la notte e che consiste nel tracciare i solchi con un aratro su di una dirittura perfetta. E’ importante in questa gara la funzione del caposquadra o “impiffatore” il quale con un filo di piombo deve allineare i punti estremi dei due tratti interrotti da un ostacolo per garantire che il solco proceda dritto dal monte verso il paese.
La gara si svolge nei campi fra il paese e il vado di Pezza. Vince la squadra che traccia il solco più lungo e più dritto, controllato poi dai giudici con un filo a piombo dal campanile della chiesa di S.Maria della Neve.