New York, 22 ago – March for Our Lives, il gruppo di attivisti che si è formato dopo la sparatoria di massa avvenuta lo scorso anno in una scuola di Parkland in Florida, ha presentato oggi un piano per il controllo delle armi. Chiamato il “piano di pace per un’America più sicura”, contiene proposte come la creazione di un registro nazionale, la messa al bando di armi d’assalto e di caricatori ad alta capacità, la creazione di un programma obbligatorio di riacquisto delle armi detenute dai civili da parte delle autorità e l’istituzione di un direttore nazionale per la prevenzione della violenza compiuta con armi da fuoco.
Il gruppo è entrato prepotentemente nell’arena politica dopo la strage all’interno della Stoneman Douglas High School costata la vita a 17 persone. Ora, in vista delle presidenziali del prossimo anno, spera di influenzare il dibattito sul controllo delle armi riaccesosi a seguito dell’uccisione di 31 persone in due diverse sparatorie avvenute due settimane fa. L’obiettivo è anche quello di spingere i giovani elettori ad andare a votare.
Nel piano è richiesto anche l’aumento dell’età minima, da 18 a 21 anni, per acquistare armi da fuoco nonché l’istituzione di un sistema per la concessione di una licenza annuale ‘a più passi’ sotto la supervisione di un’agenzia federale, che preveda un colloquio con l’acquirente e un periodo di controlli di dieci giorni prima che un acquisto sia approvato.
Il piano sollecita anche maggiore attenzione ai fattori che contribuiscono alla violenza proponendo il potenziamento dei servizi di assistenza per chi ha disturbi mentali, per chi soffre di depressione o è vittima di violenze domestiche.
“Per troppo tempo abbiamo aspettato che i rappresentanti eletti risolvessero questa crisi, ma ogni volta hanno ceduto alle pressioni delle donazioni della Nra [la lobby delle armi] e allo status quo. Il loro fallimento ha avuto conseguenze mortali”, ha detto David Hogg, ex studente di Parkland e cofondatore di March for Our Lives. In un comunicato diffuso ieri ha poi aggiunto: “Non possiamo accettare che sia normale che 40 mila americani muoiano ogni anno a causa delle armi. La violenza sta distruggendo la nostra generazione e il nostro Paese e non staremo fermi senza fare nulla”.