Roma, 22 ago – L’Unione nazionale dei comuni, delle comunità e degli enti montani (Uncem) fa la mappatura delle aree del Paese senza copertura per la telefonia mobile. Osserva che il divario digitale che separa aree urbane e rurali-montane si articola su tre fronti: quello della tv che non si vede (5 milioni di italiani non riescono a vedere bene i primi tre canali Rai con il digitale terrestre, ma pagano comunque il canone), della telefonia mobile che non prende (il 25% del territorio italiano non coperto da segnale, con evidenti gravi problematiche per la pubblica sicurezza), di internet che va a velocità molto lente in troppe aree che aspettano il piano nazionale banda ultralarga, sia con linee wifi sia con fibra.
Per questo Uncem lancia un decalogo di cose urgenti e necessarie da fare sui tre fronti del digital divide, che sottoporrà all’attenzione di Governo, Parlamento, territori, associazioni di categoria e alle aziende delle telecomunicazioni. Il primo punto è accelerare il piano nazionale per la banda ultralarga. Secondo Uncem, Infratel e Open Fiber, con l’azione del Mise, devono chiudere le convenzioni mancanti che stanno frenando il piano. Le reti tra comuni devono essere collegate. Deve crescere l’informazione verso i comuni e verso i cittadini.
Poi, mappatura delle “case sparse” (definizione Istat) non comprese finora nel piano banda ultralarga e individuazione di risorse per la connettività nei rifugi. E ancora: per il piano banda ultralarga individuare le modalità di spesa e assegnazione dei voucher, in particolare per famiglie e imprese, per incentivare la domanda di connettività nei comuni dove i lavori sono stati completati; introdurre la facoltà per i comuni e per le imprese di dotarsi di ripetitori per la telefonia mobile, con la creazione di un fondo statale ad hoc; fondo per incentivi per quanti si dotano di parabola satellitare e piattaforma TVsat nei comuni montani.
Infine, digitalizzazione delle scuole; eliminazione dell’obbligo di scontrini elettronici per i comuni montani; avviare un programma nazionale sulle “smart valley” e sulle “green communities”, individuando nuovi servizi garantibili nelle aree montane e interne attraverso la banda ultralarga nei campi dei trasporti, della formazione, della sanità, della comunicazione e del marketing territoriale; definire con Mise e Agid per le Unioni montane di comuni e le comunità montane gli standard relativi ai sistemi informativi, gestionali e operativi che permettano una relazione stabile, permanente, efficiente tra gli enti; Intelligenza artificiale e blockchain.