Roma, 26 ago. – Saldi di fine estate senza slancio. Le vendite a prezzi scontati, ormai agli sgoccioli in quasi tutta Italia, secondo un primo monitoraggio sono pressoché stabili rispetto allo scorso anno. E non bastano così a recuperare il flop delle vendite di primavera. A dare una prima indicazione dell’andamento di questi saldi (nella maggior parte delle regioni si concludono tra fine agosto e i primi di settembre; in Liguria e nel Lazio sono già terminati; in Puglia e Sicilia terminano il 15 settembre e in Friuli il 30), è la Federazione Moda Italia, che ha fatto un monitoraggio su un panel di imprese commerciali associate.
L’indagine evidenzia che per il 55% degli operatori le vendite sono stabili o in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tra i capi maggiormente venduti nell’abbigliamento, bermuda, t-shirt, abitini e camicie. Nelle scelte delle calzature prevalgono sandali, sneakers e scarpe sportive.
Per avere un esito attendibile sull’andamento dei saldi, comunque, bisognerà aspettare settembre. All’avvio delle svendite estive, la stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio, era di una spesa in media poco meno di 230 euro a famiglia, circa 100 euro pro capite, per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro.
Ma a preoccupare maggiormente i commercianti è il rischio di un aumento dell’Iva che potrebbe tradursi in un nuovo crollo dei consumi.