Roma, 26 ago – Cala del 15% la produzione di gelato in Italia che scende a 435 milioni di litri e si colloca solo al terzo posto in Europa, per effetto del sorpasso della Francia (451 milioni di litri), mentre in testa alla classifica si posiziona la Germania con 494 milioni di litri. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurostat relativi al 2018 che evidenziano la perdita di un primato storico del Made in Italy.
Uno smacco per l’Italia dove la produzione di gelato è nata oltre 500 anni fa con le prime notizie che risalgono alla metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana dove la prima gelateria venne aperta a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio.
Da allora – continua la Coldiretti – la corsa del gelato non si è più fermata a livello globale anche grazie al grande flusso migratorio dall’Italia di mastri gelatai. Tra i Paesi di destinazione privilegiati proprio la Germania dove – precisa la Coldiretti – l’arte è stata rapidamente appresa e diffusa tanto da conquistare il primato europeo nella produzione.
Il gelato resta comunque uno degli alimenti più amati dagli italiani che ne consumano annualmente 6 chilogrammi a testa grazie alla presenza di quasi 40mila le gelaterie dove si stima lavorino oltre 150mila addetti. Tra le tendenze emerge una progressiva destagionalizzazione dei consumi, nonostante l’estate resti la stagione privilegiata per coni e coppette. Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano.