Roma, 30 ago – Da oggi e fino al 31 agosto sarà Natale a Minori, sulla costiera amalfitana, con un presepe d’eccezione visitabile nella parte centrale del paese nell’ambito della ventitreesima edizione del festival Gusta Minori.

“Questo presepe – ha dichiarato Giacomo Palladino, esperto in Storia dell’Arte e creatore del Presepe Dipinto – è realizzato con acrilico su tavola intagliata, in un granaio del Settecento con volte a vela e nasce come esperimento didattico nei primi anni Ottanta a Sondrio. Inizialmente, l’opera è stata creata ricontestualizzando citazioni di Adorazioni e Natività tra il Trecento e il Seicento. Al suo interno più di 100 figure la cui altezza varia dai 50 ai 180 cm con tutte le Natività dal ‘300 al 600 dei più grandi artisti europei da Giotto, Botticelli, Raffaello e la pittura veneta. Sono riprodotti però anche pastori storici del ‘700 napoletano. Ad esempio ho preso l’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano ed ho sostituito la Madonna con quella del Correggio, mentre San Giuseppe è il San Giuseppe del Murillo autore spagnolo del ‘500. Tutto questo lo si vedrà a Minori, in Costiera Amalfitana”.

“Dopo la fase sperimentale a Sondrio – ha proseguito Palladino – l’opera si è poi sviluppata di anno in anno, a Minori, arricchendosi e ampliandosi con nuove idee, scene e figure, tratte anche da tradizioni e sentimenti popolari.

La visione ultima è quella di un Vangelo della Natività che viaggia dall’Annunciazione fino alla Fuga in Egitto, snodandosi attraverso la Visitazione, il sogno di Benino, la Natività. Il tutto è diviso in scene armonicamente distinte, sfruttando anche le caratteristiche dell’ubicazione: un antico granaio del Settecento con volte a vela.

L’obiettivo dell’opera è quello di far coesistere epoche e stili, culture e narrazioni differenti in un effetto finale di ibridismo artistico-culturale che scommette sulla qualità, sullo spessore artistico e sul risultato finale, avendo rispetto per il sentire di ognuno senza distinzione gerarchica fra cultura aulica e sentimento popolare”.