Roma, 30 ago – Nel secondo trimestre il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto ai tre mesi precedenti ed è diminuito dello 0,1% nei confronti del secondo trimestre del 2018. E’ quanto rileva l’Istat.
La variazione congiunturale del Pil diffusa in occasione della stima preliminare del 31 luglio era risultata anch’essa pari a zero. In quell’occasione la variazione tendenziale risultava nulla. Il secondo trimestre ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto al secondo trimestre del 2018. La variazione acquisita per il 2019 è pari a zero.
Rispetto al trimestre precedente tra i principali aggregati della domanda interna si registra una variazione nulla dei consumi finali nazionali e una crescita dell’1,9% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dell’1% e le importazioni dell’1,1%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla variazione del Pil per +0,3 punti percentuali, con apporti nulli sia dei consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private, sia della spesa delle amministrazioni pubbliche e di +0,3 punti degli investimenti fissi lordi. L’apporto della domanda estera netta è risultato anch’esso nullo. Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,3 punti percentuali.
Dal lato dell’offerta di beni e servizi si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, con diminuzioni, rispettivamente, dell’1,2% e dello 0,4%, mentre il valore aggiunto dei servizi è cresciuto dello 0,1%.