Bruxelles, 30 ago – La Commissione europea attende le nuove proposte annunciate dal neo premier britannico Boris Johnson riguardo alle modifiche al “backstop” irlandese, con l’avvertenza che dovranno “essere compatibili con l’Accordo di recesso” del Regno Unito dall’Ue, che non è mai stato approvato dalla Camera dei Comuni. Lo ha riferito, rispondendo ai giornalisti oggi a Bruxelles, la portavoce capo della Commissione, Mina Andreeva.
“Dopo l’incontro a livello tecnico, martedì scorso a Bruxelles, del negoziatore capo del governo britannico per la Brexit, David Frost, con la task force dei negoziatori della Commissione, le discussioni continueranno con la prossima settimana”, probabilmente con un altro incontro analogo, ha annunciato la portavoce.
“Il contesto temporale in cui ci muoviamo – ha aggiunto Andreeva – è quello dato dalla scadenza del 31 ottobre per l’uscita del Regno Unito dall’Ue con l’accordo. Ma tutto dipende da quando il governo britannico ci presenterà delle proposte concrete sulle alternative al ‘backstop’ irlandese, che siano compatibili con l’Accordo di recesso”.
Il “backstop” è una rete di sicurezza che prevede la permanenza dell’Irlanda del Nord nel mercato unico europeo, e dell’intero Regno Unito nell’Unione doganale dell’Ue, fino a quando non sarà stata trovata (se mai lo sarà) una soluzione migliore per evitare che la Brexit comporti il ritorno di una “frontiera dura” per merci e persone lungo il confine terrestre con la Repubblica d’Irlanda.
Il ritorno della frontiera terrestre fra Eire e Irlanda comporterebbe il rischio del riaccendersi delle tensioni fra le due parti dell’Isola, che hanno alimentato in passato una lunga guerra civile. Ma per Boris Johnson e tutti i “Brexiteer duri”, il backstop è inaccettabile in quanto non permetterebbe al Regno Unito, dopo la Brexit, di riacquistare la piena sovranità commerciale e la piena autonomia, rispetto all’Ue, nei negoziati di libero scambio con il resto del mondo.