Roma, 4 set – Nel 2018 sono 7.412 i ristoranti italiani che hanno avviato l’attività e 13.742 i ristoranti che l’hanno cessata, con una perdita secca di 6.330 imprese di ristorazione. Un dato peggiore del 2017, quando il saldo negativo tra imprese aperte e chiuse nella ristorazione è stato di 6.051 unità. A registrare questi dati la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi. Un trend negativo negli anni, dunque, che vede sempre meno ristoranti, con un tasso di turnover pari a -3,4%. Questo indica che il settore sta perdendo 3,4 imprese ogni 100 attive.
I dati dicono anche che il cliente italiano continua a mangiar fuori, con una spesa fuori casa annua molto simile a quella del periodo pre-crisi. Le chiusure sono dovute essenzialmente a una scarsa capacità imprenditoriale da parte dei ristoratori, con particolare riferimento a carenze su capacità e conoscenze di management e marketing.
Oggi è necessario mettere in piedi un processo di marketing scientifico, un funnel marketing, in grado di garantire numeri certi al ristorante. Nel marketing riuscire a realizzare un funnel significa creare una strategia che ha come obiettivi principali quello di acquisire nuovi clienti, veicolandoli verso scelte ben precise. Le più grandi aziende adottano continuamente questa strategia.
Tecniche che nella loro semplicità aumentano e non di poco lo scontrino medio della clientela e di conseguenza gli utili dell’azienda; strategie che hanno alla base una filosofia di marketing che prende appunto il nome di funnel.