Roma, 5 set – L’Italia è al primo posto in Europa per evasione in termini assoluti dell’Iva, con un divario di 33,5 miliardi di euro tra il gettito atteso e l’importo effettivamente riscosso, circa un quarto dell’evasione totale dell’Ue (dati 2017).
E’ quanto emerge da uno studio della Commissione europea in cui si calcola che complessivamente il divario nei paesi dell’Unione si sia attestato a 137 miliardi di euro un valore che “si è leggermente ridotto rispetto agli anni precedenti, ma rimane molto elevato”.
L’Italia scende nella classifica al quarto posto se il calcolo dell’evasione viene effettuato in percentuale rispetto al gettito atteso. Con il 23,8% siamo dietro a Romania (35,5%), Grecia (33,6%) e Lituania (25,3%). I divari minori si riscontrano in Svezia, in Lussemburgo e a Cipro, dove in media la perdita riguarda solo l’1% del gettito Iva.
Nella gran parte dei Paesi comunque, segnala la Commissione, i divari nel 2017 sono andati diminuendo anche se con risultati dei singoli Stati che “variano ancora in modo significativo”.
In particolare, si legge nel Rapporto, il divario è diminuito in 25 Stati membri e aumentato in tre. Malta (-7 punti percentuali), Polonia (- 6 punti percentuali) e Cipro (- 4 punti percentuali) “hanno registrato buoni risultati, con una notevole diminuzione delle loro perdite di Iva”. Anche altri sette Stati membri, ossia Slovenia, Italia, Lussemburgo, Slovacchia, Portogallo, Cechia e Francia, “hanno ottenuto risultati soddisfacenti, riducendo il loro divario dell’Iva di oltre 2 punti percentuali”. Il divario dell’Iva è aumentato notevolmente in Grecia (2,6%) e in Lettonia (1,9%) e, in misura marginale, in Germania (0,2%).
Il trend dovrebbe proseguire anche nel 2018. Secondo le stime rapide della Commissione, il divario dell’Iva continuerà con ogni probabilità la tendenza al ribasso e scenderà al di sotto di 130 miliardi di euro e al 10% del debito totale Iva.
“Il clima economico favorevole e alcune soluzioni politiche a breve termine messe in atto dall’Ue hanno contribuito a ridurre il divario dell’Iva nel 2017 – sottolinea il Commissario per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici – Tuttavia, per conseguire progressi più significativi servirà una profonda riforma del sistema dell’Iva che lo renda più resistente alla frode. Le nostre proposte di introdurre un sistema dell’Iva definitivo e favorevole alle imprese sono ancora sul tavolo delle discussioni. Gli Stati membri non possono permettersi di stare a guardare mentre miliardi di euro vanno persi a causa di pratiche illegali come le frodi a carosello e di incongruenze nel sistema dell’Iva.
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