Roma, 6 set – Un francobollo per il grande compositore Ruggero Leoncavallo. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”, dedicato a Leoncavallo, nel centenario della scomparsa. La tiratura prevede 400mila esemplari.
Il francobollo è stampato dall’Istituto poligrafico dello Stato e il bozzetto è a cura di Gennaro Pascale. La vignetta raffigura in primo piano un ritratto di Leoncavallo e sullo sfondo si intravede un clown, rappresentativo dell’opera Pagliacci, capolavoro del verismo musicale che rese famoso il musicista italiano.
Nato a Napoli il 23 aprile del 1857, figlio del giudice Vincenzo e di Virginia D’Auria, ebbe un’infanzia movimentata a causa dei continui spostamenti della famiglia, dovuti alla professione del padre: Napoli, Castellabate, Massa Lubrense, Cava de’ Tirreni, Sala Consilina, Eboli, Potenza, Montalto Uffugo sono alcune delle località in cui la famiglia Leoncavallo soggiornò e l’ultima di queste incise molto nella vita del musicista. Durante il soggiorno in Calabria, si avvicinò molto presto allo studio, grazie a insegnanti del posto ma soprattutto all’amore della madre per la cultura in genere e per la pittura in particolare.
Da Montalto passò a Napoli per completare gli studi e poi a Bologna, dove iniziò a frequentare personaggi illustri della cultura e della società come Carducci e Pascoli. Dopo un breve periodo a Potenza e poi in Egitto, Leoncavallo raggiunse Parigi, dove iniziò la sua carriera come pianista di cafè chantant, periodo in cui scrisse fortunate romanze da camera ma senza trascurare la sua vocazione di compositore, frequentando musicisti importanti come Gounod e Massenet.
Il grande successo arriva con la prima rappresentazione dell’opera Pagliacci avvenuta il 21 maggio 1892 con la direzione di Arturo Toscanini, al teatro Dal Verme di Milano. Ricca è la produzione di opere, operette, romanze ma il successo di Pagliacci non è stato mai ripetuto dal musicista e compositore, che per vocazione, per capacità o necessità ha scritto anche gran parte dei libretti della sua produzione. I Medici, La Bohème, Malbruk, Chatterton, Zaza, La maschera nuda, Prestami tua moglie, Mameli, Il Rolando di Berlino sono solo alcuni titoli della sua grande creatività.