Londra, 12 set – L’industria aerospaziale e della difesa italiana è pronta per il caccia europeo di sesta generazione “Tempest”, destinato a sostituire l’Eurofighter. In occasione del Salone DSEI (Defence & Security Exhibition International) di Londra è stata annunciata la firma di una dichiarazione di intenti tra aziende italiane e aziende UK per collaborare alle attività relative del Tempest, firma che segue quella già annunciata ieri a livello governativo.
I governi, anche alla luce della storica collaborazione su programmi quali Tornado ed Eurofighter, hanno confermato la volontà di stabilire una solida base industriale per sviluppare le necessarie capacità tecnologiche esprimendo la volontà di fare affidamento sulle rispettive industrie nazionali. Firmatari dell’accordo sono stati per la parte UK: BAE System, Leonardo UK, Roll Royce e MBDA UK. Per l’Italia Leonardo Italia, Elettronica, Avio Aero e MBDA.
La dichiarazione di intenti vedrà le parti lavorare insieme per definire un modello di partnership che includa condivisione della conoscenza, definizione del prodotto e sviluppo tecnologico in funzione dello sviluppo congiunto del futuro Combat Air System.
A margine della conferenza stampa, Enzo Benigni, Presidente e Ceo di Elettronica, leader mondiale nei sistemi di autoprotezione delle piattaforme aeree e navali, ha dichiarato: “Elettronica è onorata di essere, in qualità di azienda strategica nazionale, tra i firmatari dello Statement of Intent (SOI) sul Combar air System Tempest che permetterà di mantenere e accrescere competenze e opportunità per il nostro Paese in un settore così strategico – ha detto – la nostra azienda privilegia la storica e fruttuosa collaborazione con i partner governativi e industriali firmatari di questo SOI, su programmi analoghi quali Tornado ed in particolare Eurofighter e la sua evoluzione. In tal senso confidiamo che la partnership tra le due nazioni possa evolvere verso un nuovo modello di collaborazione – come evoluzione di quello EFA – nel rispetto delle sovranità tecnologiche nazionali già acquisite e attraverso una opportuna gestione delle design authorities”.