Milano, 12 set – “La sicurezza che non c’è e che si vorrebbe è il mantra degli italiani di oggi e da questa inquietudine derivano comportamenti conseguenti; in 18 anni sono cresciuti di oltre il 20% i sistemi di allarme installati nelle abitazioni, nel 2018 in un solo anno le licenze per porto d’armi sono cresciute di un +13,8%”. Soffia su questo fuoco “la manifesta incapacità di gestire il fenomeno immigrazione e l’integrazione completamente mancata nel nostro Paese”. Lo sostiene il “Rapporto Coop 2019-Consumi e stili di vita degli italiani” presentato a Milano.
Uno scenario poco corrispondente alla realtà e talora esasperato dai media, ha rilevato Albino Russo direttore generale di Ancc-Coop e responsabile del Settore Economico e dell’Ufficio Studi dell’associazione. Infatti, nonostante in Italia i reati siano “in calo e comunque ampiamente inferiori alla media europea – sottolinea il rapporto – solo il 19% (33% di europei) è pienamente convinto di vivere in un posto sicuro”.
Anche sul tema immigrazione “la percezione soverchia la realtà: gli immigrati stabili sono oggi 5 milioni e rappresentano l’8,5% della popolazione, circa 1 straniero ogni 11 italiani, ma la percezione della loro presenza è pari a 3 volte il dato reale”. Non solo: stando all’indice Nim che registra i sentimenti nazionalistici, anti-immigrati e anti-minoranze religiose surclassiamo tutti gli altri popoli europei avvicinandoci in questo ai popoli del patto di Visegrad (Polonia, Ungheria, etc).
D’altra parte, invece, evidenzia il Rapporto Coop, il saldo naturale del Paese è in profondo rosso (il numero delle nascite in Italia è crollato del 50% dagli anni ’70) ed è destinata a esplodere la demografia dell’Africa. Nei prossimi 30 anni la popolazione di questo continente crescerà di 3 miliardi di persone.