Roma, 17 set – Ammonta a 597 euro la spesa media delle famiglie italiane per l’anno scolastico 2019-2020 (-2% sul 2018). È quanto emerge dall’Osservatorio realizzato da Bva Doxa. Si tratta di una cifra tra le più basse dal 2012 ad oggi. Guardando infatti agli ultimi 8 anni si va dai 548 euro medi del 2012 al picco massimo di 735 euro del 2015.
Chi ha due figli o più, però, quest’anno spende mediamente il 2% in più rispetto al 2018 passando da 686 a 701 euro. E tuttavia lungo lo Stivale ci sono differenze (e di non poco conto). Spetta al Centro Italia la palma della spesa media più alta (688 euro), mentre a sorpresa il Nord Ovest registra quella più bassa (556 euro).
Anche se libri e dizionari rimangono per il 66,6% degli intervistati la voce più «pesante» del paniere scolastico, zaini e cancelleria incidono sempre di più da otto anni a questa parte: il 47,1% del campione, la percentuale più alta dal 2012, ritiene che sono tra gli acquisti più onerosi anche perché le scuole da anni richiedono in maniera crescente questi materiali agli studenti. I dati Bva Doxa rivelano anche un 20,8% di risposte che indica i mezzi di trasporto fra le voci più consistenti del budget scolastico.
Per libri e dizionari a sorpresa calano gli acquisti online: 5 punti percentuali in meno rispetto al 2018 per chi si affida al web per libri e dizionari (dal 50,9% del 2018 al 45,7% del 2019). Mentre accelera il ricorso all’usato con una crescita dal 48,3% del 2018 al 52,3% del 2019. La stessa dinamica, meno e-commerce e più usato, interessa l’abbigliamento: cresce di oltre 3 punti rispetto al 2018 la percentuale (10,7%) di chi ricorre all’usato (pratica particolarmente diffusa nel Centro Italia dove la percentuale sale al 23,2%), mentre cala dall’11,4% del 2018 all’8,7% del 2019 la percentuale di chi si affida al web. Di seconda mano si comprano anche più computer: 5,5% degli intervistati rispetto al 4,5% del 2018 (il pc usato va più di moda nel Nord Ovest, 10,9%) mentre passa da 13,7% a 11,9% la percentuale di chi acquista il pc per i figli online. Solo per gli articoli di cancelleria dal 2013 cresce il ricorso all’online, fatta eccezione per gli acquirenti di zaini online che diminuiscono rispetto all’anno precedente di 4 punti percentuali (dal 28,8% del 2018 al 24,8% di quest’anno).