Roma, 20 set – Le imprese straniere non conoscono crisi. In Italia sono 447.422 i titolari d’impresa nati all’estero. Costituiscono il 14,6% degli imprenditori del nostro Paese. L’81% proviene da un Paese extracomunitario e per il 23% sono donne. Tra il 2010 e il 2018, mentre gli imprenditori italiani diminuivano del 12,2% sotto i colpi della crisi, gli imprenditori stranieri sono aumentati del 31,7%. E sono anche più giovani: il 71,6% ha meno di 50 anni, mentre tra gli italiani gli imprenditori under 50 sono il 44,3% del totale. È quanto emerge da una ricerca del Censis realizzata nell’ambito del progetto «La mappa dell’imprenditoria immigrata in Italia» realizzato con l’Università degli Studi Roma Tre e con il supporto finanziario dell’Inail.
Al primo posto tra le regioni italiane c’è la Lombardia, dove gli imprenditori nati all’estero sono 81.355. Seguono il Lazio (53.829) e la Toscana (43.832). Se si considera l’incidenza degli stranieri sul totale degli imprenditori, al primo posto sale la Toscana, dove rappresentano il 21,4% del totale. Roma guida il ranking delle province, con 45.511 imprenditori stranieri, seguita da Milano (36.489) e Torino (20.692). Ma Prato è al primo posto per incidenza, dato che qui il 46,9% dei titolari d’impresa è nato all’estero, seguita da Milano (29,3%), Firenze (26,9%) e Roma (26,2%).
Sono 146.905 i titolari stranieri di un esercizio per la vendita al dettaglio, 25.901 sono attivi nella ristorazione. Nell’industria al primo posto si trovano i 114.322 stranieri titolari di un’impresa di costruzioni. Gli imprenditori marocchini sono 64.690 e sono attivi soprattutto nel commercio. I cinesi sono 50.899, attivi nel commercio, nel tessile e nella ristorazione. Rumeni (47.964) e albanesi (31.425) si sono specializzati nei lavori edili.