Roma, 26 set – Ad agosto si stima per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue un aumento congiunturale per le esportazioni (+0,7%) e un calo per le importazioni (-0,6%). E’ quanto rileva l’Istat. L’incremento congiunturale delle esportazioni interessa l’energia (+4,8%), i beni intermedi (+2,3%) e i beni di consumo non durevoli (+1,6%). I beni di consumo durevoli (-1,6%) e i beni strumentali (-1,3%) registrano invece una diminuzione. Dal lato dell’import, la flessione congiunturale è più intensa per i beni intermedi (-5,1%) e i beni di consumo non durevoli (-1,7%). Gli acquisti di beni strumentali (+4,7%) e di beni di consumo durevoli (+3,5%) sono invece in aumento.

Nell’ultimo trimestre mobile (giugno-agosto 2019), la positiva dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue (+2,1%) è trainata dalla crescita dell’energia (+6,4%), dei beni di consumo durevoli (+5,3%), dei beni di consumo non durevoli e beni intermedi (+2,7% entrambi). Nello stesso periodo, anche le importazioni registrano un contenuto aumento congiunturale (+0,2%), determinato dai beni strumentali (+5,2%) mentre tutti gli altri raggruppamenti sono in flessione.

Ad agosto le esportazioni sono in diminuzione su base annua (-1,4%). La contrazione è rilevante per l’energia (-24,5%) e i beni strumentali (-9,0%). Al netto dei prodotti energetici la crescita complessiva passa a +0,1%. Analogamente alle esportazioni, anche le importazioni registrano una flessione tendenziale (-6,2%) determinata dall’energia (-13,8%) e dai beni intermedi (-7,4%).

Il saldo commerciale ad agosto 2019 è stimato pari a +2.334 milioni, in aumento rispetto a +1.747 milioni di agosto 2018. Da inizio anno aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +44.265 milioni di gennaio-agosto 2018 a +46.196 milioni di gennaio-agosto 2019). L’export verso i paesi Opec (-10,7%) e Cina (-9,4%) è in forte diminuzione. Al contrario, un marcato aumento contraddistingue le vendite verso Svizzera (+24,9%) e Giappone (+10,0%).

Gli acquisti da India (-26,6%), paesi Opec (-26,5%) e paesi Mercosur (-15,2%) registrano decrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue. In aumento gli acquisti da Stati Uniti (+11,4%) e Turchia (+8,8%).