Roma, 27 set – L’etica è un tema rilevante per imprenditori e manager pubblici e privati. E’ quanto emerge da una ricerca Asfor “Etica, responsabilità pubblica, imprenditorialità e management” realizzata nel corso di tre anni attraverso la raccolta di 429 questionari nel 2015 e 632 nel 2018 e di 30 dialoghi con imprenditori, manager pubblici e privati ed esponenti del mondo economico e sociale e i cui risultati sono stati presentati in un convegno sul tema dell’etica nell’impresa 4.0, organizzato da Apaform e Confcommercio Professioni con il patrocinio di Asfor.
Dai risultati emersi, infatti, sicuramente si evidenzia che l’etica in impresa è considerata un tema rilevante nel dibattito attuale per 7 intervistati su 10. L’attenzione ai comportamenti e alle pratiche etiche sembra essere più diffusa nel settore privato rispetto al settore pubblico anche se in misura non molto accentuata. Oltre il 50% dei rispondenti ritiene che nel settore non profit vi sia strutturalmente un più elevato senso etico. Circa il 60% dei rispondenti ritiene che nella finanza ci sia minor senso etico. L’applicazione di princìpi etici può essere penalizzante nel breve periodo per le imprese che operano in sistemi competitivi, mentre produce effetti positivi sulla competitività nel medio-lungo termine. La presenza di chiare regole è considerata fattore positivo per la diffusione di comportamenti etici.
I due concetti per i quali la quasi totalità dei rispondenti esprime accordo sono: correttezza e integrità. L’esempio dei vertici e del superiore diretto, che determina la cultura aziendale, è considerato dalla quasi totalità dei rispondenti il fattore più rilevante nel determinare un orientamento all’etica. La formazione è considerata dalla larga maggioranza dei rispondenti come il più efficace strumento logico e leva operativa per diffondere e rafforzare nelle organizzazioni comportamenti etici. Al contrario, gli strumenti formali quali D.Lgs. 231/2001 e Legge 190/2012 e la certificazione SA 8000 sono considerati poco efficaci in quanto meno del 50% si trova d’accordo.
“Questa ricerca – ha spiegato Annarita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni – offre lo spunto per un’ampia riflessione che coinvolge imprese, manager e professionisti sull’etica nell’impresa che significa anche esercizio responsabile dei propri compiti all’interno dei ruoli professionali. Competenze e formazione sono una delle chiavi di lettura dell’etica del professionista 4.0. che punta ad un servizio di qualità cui deve guardare sempre più anche la rappresentanza”.
“Come si conviene ad organizzazioni che vogliono essere pragmatiche e dare un reale contributo al progresso – ha concluso Elio Borgonovi, coordinatore scientifico della ricerca – si tratta ora di passare dalle analisi, dai convegni, al cambiamento reale nella formazione manageriale di Asfor e Apafrom e nelle imprese che aderiscono al sistema Confcommercio. Occorre fare massa critica”.