Roma, 26 set – La BRI-Banca dei regolamenti internazionali ha lanciato un fondo aperto alle adesioni delle Banche centrali per gli investimenti su obbligazioni “verdi”. L’iniziativa, secondo quanto riporta un comunicato dell’istituzione di Basilea, risponde alle crescenti domande di strumenti di investimenti su attività ecosostenibili e a favore dell’ambiente da parte delle istituzioni.
Il fondo della BRI sui green bond aiuterà la banche centrali a includere gli obiettivi di sostenibilità aziendale nella gestione delle loro riserve. Quest’ultimo è un tema su cui anche il presidente uscente della BCE, Mario Draghi è stato ripetutamente sollecitato nel corso dell’ultima audizione che ha avuto al Parlamento Europeo, appena rieletto.
La BRI spiega che si avvarrà di un comitato di consulenti provenienti dalle stesse Banche centrali, assieme ai quali il nuovo fondo accumulerà titoli con cui promuovere investimenti favorevoli al controllo del clima e sosterrà le migliori pratiche per favorire una espansione del mercato dei green bond.
Il fondo sarà denominato in dollari e seguirà il dirotto della Svizzera, dove ha sede l’istituzione, con una gestione affidata alla divisione asset management della BRI. I titoli ammissibili dovranno avere un rating minimo di A- e rispettare i requisiti sui green bond fissati dalla International Capital Market Association oppure i Climate Bond Standard pubblicati dalla Climate Bonds Initiative.
“Siamo fiduciosi che aggregando il potere di investimento delle Banche centrali, potremo influenzare il comportamento dei partecipanti al mercato e avere un qualche impatto su come si sviluppano gli standard sui green bond”, ha commentato Peter Zoellner, direttore del dipartimento bancario della BRI.
Considerata la “banca delle Banche centrali”, la BRI assicura servizi a 140 istituzioni monetarie e internazionali e vanta una lunga esperienza nella gestione di attività a reddito fisso.