Milano, 26 set – L’Italia è un paese anziano che continua a investire poco nel Long Term Care: dal 2013 al 2016 gli over 65 non autosufficienti in Italia sono aumentati del 46% mentre il tasso di copertura del bisogno – ovvero il numero di anziani non autosufficienti raggiunti da servizi pubblici residenziali e diurni – è rimasto pressoché stabile, passando da 10,4% a 10,2%. E se al Nord la rete di servizi pubblici e la presenza di badanti e servizi privati è fitta, al sud il perno dell’assistenza continuano ad essere i caregiver familiari. E’ quanto emerge dal secondo Rapporto sull’innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care realizzato da Cergas Sda Bocconi con il supporto di Essity. A fronte del bisogno crescente in termini di assistenza e servizi per le persone over 65 non autosufficienti, i servizi attualmente disponibili (pubblici e privati) non riescono ancora a fornire una risposta adeguata ai bisogni delle famiglie. In questo scenario, le badanti hanno superato un milione di unità nel 2018 confermando di essere la soluzione più diffusa e capillare nel nostro Paese (gli ospiti dei servizi residenziali – RSA – sono circa 287mila ogni anno). Emerge dunque una forte necessità di rivedere i modelli di servizio e ricercare soluzioni innovative.
Stringendo il campo di osservazione sulla popolazione over 75 non autosufficiente e su due tipologie di risposta al bisogno, quella istituzionale tramite RSA e quella tramite badanti, il rapporto evidenzia l’esistenza di tre situazioni a livello Paese: in alcune aree geografiche sia i servizi pubblici sia la presenza delle badanti sono molto poco diffusi, infatti insieme raggiungono tra il 14 e il 30% della popolazione over 75 non autosufficiente. Le regioni coinvolte sono Molise, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo e Campania. In questo caso il peso della cura è molto spostato sulle famiglie. In altre aree si riscontra una più strutturata presenza di badanti, una rete che, da sola, arriva a coprire tra il 41 e il 65% del fabbisogno degli over 75, in presenza di una diffusione eterogenea di servizi pubblici. Si tratta di: Valle D’Aosta, Umbria, Toscana, Sardegna, Lazio, Friuli, Liguria ed Emilia-Romagna. Infine, in altre ancora (Veneto, Piemonte, Trento e Lombardia) la rete pubblica è molto più estesa così come il ricorso a badanti. I due servizi insieme forniscono una copertura che supera il 70%.