Roma, 30 set – Domenica 6 ottobre il Touring Club Italiano invita a visitare 100 piccole eccellenze dell’entroterra con la “Caccia ai Tesori Arancioni”: la più grande caccia al tesoro d’Italia. Ciascuno dei 100 comuni coinvolti offrirà quindi un percorso unico, che saprà fare emergere la più profonda e autentica identità del luogo e le sue eccellenze.
Le Marche – annuncia il Touring Club Italiano – partecipano con ben 15 comuni: Acquaviva Picena (AP), Amandola (FM), Camerino (MC), Corinaldo (AN), Genga (AN), Mondavio (PU), Montecassiano (MC), Montelupone (MC), Monterubbiano (FM), Ostra (AN), Ripatransone (AP), San Ginesio (MC), Serra San Quirico (AN), Urbisaglia (MC), Valfornace (MC).
Ovviamente, come ogni caccia al tesoro che si rispetti, un premio spetterà a tutti i partecipanti al termine del percorso, ma cosa si vince veramente? Mai come in questo caso è il viaggio il vero tesoro da raccogliere, più che la meta finale.
La caccia al tesoro, o meglio ai tesori, è gratuita e aperta a tutti i curiosi che abbiano voglia di mettersi in gioco con la propria squadra e di vincere un premio, indovinando tutti gli indizi. Per partecipare basta scegliere il borgo e iscriversi fino a domenica 6 ottobre sul sito tesori.bandierearancioni.it. I posti sono limitati.
Sono 241 (su oltre 2.900 candidate) le piccole località dell’entroterra che, ad oggi, hanno ricevuto il riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club Italiano: marchio di qualità turistico – ambientale assegnato ai borghi eccellenti dell’entroterra con meno di 15 mila abitanti, che soddisfano più di 250 rigorosi criteri di valutazione. Sono luoghi autentici dove arte, natura, buona cucina, sostenibilità e accoglienza sono espressione della cultura più autentica del territorio.
L’assegnazione della Bandiera Arancione porta poi benefici reali e tangibili (+ 45% arrivi e +83% di strutture ricettive in media, dall’anno di assegnazione) e supporta un vero e proprio “circolo virtuoso”: i dati raccolti restituiscono un quadro estremamente positivo, in molti casi in controtendenza rispetto al resto del Paese.
La valorizzazione è il miglior modo di tutelare un luogo quando porta beneficio sia ai cittadini sia ai visitatori, e permette lo sviluppo di una sana economia locale e una opportunità di presidio territoriale, funziona come contrasto al dissesto e all’abbandono, e favorisce l’occupazione e la rivitalizzazione di questi borghi.