Keflavik (Islanda), 30 set – Gli F-35 italiani impiegati per la prima volta in un teatro operativo. Come si apprende dal sito web dello Stato Maggiore della Difesa, sei caccia di quinta generazione del 32esimo stormo dell’Aeronautica Militare sono stati rischierati sull’aeroporto militare di Keflavik in Islanda, per l’operazione NATO di Interim Air Policing denominata “Northern Ligtning”, facendo dell’Italia il primo Paese dell’Alleanza a impiegare in un’operazione NATO il velivolo F-35.
Ai jet italiani è stato affidato il compito di preservare lo spazio aereo NATO, rafforzando l’attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda che non possiede capacità e strutture per la Difesa aerea autonoma.
Gli aerei dell’Aeronautica Militare, pertanto, assicureranno la sorveglianza dello spazio aereo islandese per circa tre settimane, conducendo, nel frattempo, attività addestrativa congiunta con il personale della Icelandic Coast Guard.
La Task Force Air (TFA) 32nd Wing, costituita sulla Base aerea di Keflavik è alle dirette dipendenze del Comando Operativo di vertice Interforze (C.O.I.) e sarà costituita, oltre che dal Task Group Lightning, anche da personale tecnico e logistico e da un team di Controllori della Difesa Aerea del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico. Questi, in coordinamento con la Coast Guard Islandese, assicureranno le funzioni proprie della difesa aerea, dalla sorveglianza e identificazione al controllo degli intercettori nell’Area di Responsabilità (AOR – Area of Responsability) oltre ai collegamenti con il CAOC (Combined Air Operation Center) di Udem.
Per garantire la necessaria cornice di sicurezza viene inoltre impiegato un team costituito da personale del 16esimo Stormo “Fucilieri dell’Aria” dell’Aeronautica Militare di Martina Franca (Ta), che sarà coadiuvato da personale “Force Protection” del 32esimo Stormo.
Importante il contributo fornito da altri reparti della Forza Armata che hanno garantito il rischieramento della TFA. La 46esima Brigata Aerea di Pisa ed il 14esimo Stormo di Pratica di Mare, grazie all’utilizzo dei vettori C-130J e KC 767, hanno effettuato il trasporto di personale e materiale, garantendo inoltre il rifornimento in volo ai velivoli F-35 ed il 41esimo Stormo di Sigonella che, con il pattugliatore P-72, ha effettuato l’importante compito di SAR (Search And Rescue) oceanico assicurando la prevista cornice di sicurezza nella traversata verso l’Islanda.
Come in ogni rischieramento, inoltre, il personale dei reparti dipendenti dalla terza Divisione del Comando Logistico, è intervenuto approntando le attrezzature necessarie per coprire e organizzare l’ampio e fondamentale settore delle telecomunicazioni e dell’assistenza al volo.
L’Aeronautica Militare italiana partecipa con continuità all’Interim Air Policing in Albania a partire dal 2009, in Slovenia dal 2004, in Montenegro dal 2018, mentre è già stata impegnata in Islanda per quattro volte a partire dal 2013.
La Polizia aerea (Air Policing o AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO a partire dalla metà degli anni cinquanta e consiste nell’integrazione in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO dei rispettivi e analoghi sistemi nazionali messi a disposizione dai paesi membri. L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all’integrità dello spazio aereo NATO alle quali si fa fronte prendendo le appropriate azioni utili a contrastarle, come ad esempio il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, il cosiddetto scramble.
L’attività è svolta nell’ambito dell’area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation – ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinato dal Quartier Generale del Comando Aereo Alleato (Headquarters Allied Air Command) di Ramstein (GER).