Roma, 2 ott – Nel primo semestre del 2019 trasporti e logistica soffrono in Italia. La fotografia che emerge dalla Nota Congiunturale semestrale di Confetra mostra in tutta evidenza la debolezza del ciclo industriale, che riflette soprattutto il perdurare delle tensioni commerciali a livello internazionale e il rallentamento dell’attività economica in Cina. La produzione industriale italiana che fino allo scorso anno, nonostante la forte variabilità, era rimasta in media su valori positivi inverte il segno e si attesta al -0,8% indirizzando verso la stagnazione la movimentazione delle merci.

L’attività è stata sostenuta dall’interscambio con l’estero che, nonostante la flessione del commercio internazionale, ha visto nel semestre una ripresa delle importazioni e una tenuta delle esportazioni soprattutto in ambito extra europeo. La componente europea risente della debolezza del ciclo industriale che ha investito tutte le principali economie dell’area euro.

Tiene il traffico stradale nazionale che fa registrare un +2,3% in linea con il dato Aiscat della movimentazione dei veicoli pesanti nelle autostrade mentre rallenta quello internazionale a carico completo che si ferma al -0,6% come evidenziato dalla medesima flessione dei transiti nei valichi alpini (+1,1%, ma contro il +3,3% dell’anno precedente).

Il rallentamento evidenziato investe anche il ramo corrieristico che fa registrare un +1,8% nelle consegne nazionali (contro un +2,5% dell’anno precedente) e un +3,5% in quelle internazionali (contro un +4,0% del 2018). Significativa la ripresa del trasporto ferroviario (+5,0% treni/km) che si contrappone alla caduta di quello aereo (-5,8% in tonnellate) la cui flessione era iniziata nella scorsa rilevazione (-0,4%).

Continua il peggioramento del trasporto via mare; l’unico comparto che mantiene il segno positivo è quello containerizzato di destinazione finale (+4,3%, ma contro il +4,8% dell’anno precedente); passa in terreno negativo il traffico RO-RO (-4,6%) ma nella rilevazione del dato aggregato potrebbe pesare la mancanza dei dati di Livorno, Messina e Piombino, porti con traffici significativi. Non si arresta la contrazione delle Rinfuse liquide (-7,6%) e delle Rinfuse solide (-2,3%) e continua ad arretrare drammaticamente il transhipment (-6,5%), peraltro con risultato di Gioia Tauro (-2,2%) meno negativo rispetto agli altri porti.