Roma, 2 ott – I nonni e le loro pensioni tengono in piedi i bilanci di oltre 2,7 milioni le famiglie italiane che non possono contare su altre fonti di reddito. E’ quanto emerge da un’elaborazione di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Istat in occasione della Festa dei nonni italiani istituita in Italia nel 2005 mentre in America esiste dal 1970, grazie all’idea di Marian Mc Quade, una casalinga del West Virginia mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti.
Anche se fu nel 1978 che il Grandparents Day viene proclamato dall’allora presidente americano Jimmy Carter poi Premio Nobel per la Pace. In un momento storico dove la precarietà economica rappresenta una condizione famigliare e personale molto diffusa – evidenzia Uecoop – il ruolo dei nonni acquista sempre maggiore importanza sia da un punto di vista sociale che economico: collaborano con figli, parenti e amici nella gestione della prole, nella spesa e nella pulizia della casa oltre a dare spesso un contributo economico più o meno importante al bilancio familiare.
Si sta rovesciando l’equilibrio generazionale – spiega Uecoop – dove gli anziani continuano non solo ad avere un ruolo attivo nelle famiglie dei figli ma ne divengono una componente strategica dell’organizzazione domestica accompagnando i nipoti a scuola o in palestra o seguendoli a casa nei compiti o nella preparazione dei pasti. In un paese come l’Italia dove gli anziani sono cresciuti fino al record storico di 13,8 milioni nel 2019 – sottolinea Uecoop – è necessario coordinare le politiche di welfare nazionale pubblico e privato sia tenendo conto del nuovo ruolo assunto dagli over 65 nella società sia garantendo l’assistenza a quei 2,5 milioni di nonni non autosufficienti che raddoppieranno entro i prossimi dieci anni.
Le dinamiche demografiche in corso – conclude Uecoop – impongono quindi una riorganizzazione complessiva del sistema di welfare da una parte per tutelare le famiglie con figli e dall’altra per assistere una popolazione anziana in crescita.