Man making purchases at the drugstore, he is paying with a credit card and using a terminal

Roma, 3 ott – La diffusione e l’uso del contante sono al centro del dibattito politico-economico delle ultime settimane: arma efficace per la lotta all’evasione o strumento imprescindibile per una larga fascia della popolazione? La diminuzione dell’uso di denaro contante a favore di strumenti di pagamento elettronici è uno degli obiettivi dichiarati dall’attuale Governo ma, per definire una strategia efficace, occorre avere dei dati per capire se gli italiani sono pronti a dire definitivamente addio o meno a banconote e monete. E i numeri sembrano piuttosto chiari. Infatti, secondo un’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research, in collaborazione con Norstat, (825 interviste CAWI con individui in età 18 anni ed oltre su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta in età 18-74 anni. Indagine condotta tra il 27 e il 30 settembre 2019), almeno per 1 italiano su 2, vale a dire 22,4 milioni di cittadini si dichiara non pronto.

Sull’addio al denaro contante gli italiani sembrano dunque dividersi equamente; alla domanda “Si sente pronto ad abbandonare l’uso del contante?” il 49,9% degli intervistati ha risposto sì mentre, come detto, per il 50,1% la risposta è stata negativa. Meno propense a questo cambiamento sono risultate essere le donne; tra loro addirittura il 58,4% sì è dichiarato non ancora pronto a rinunciare del tutto al denaro fisico, contro il 41,4% registrato nel campione maschile. Dal punto di vista anagrafico, invece, sono i più giovani ad essere maggiormente preparati ad affrontare questo passaggio: nella fascia tra i 18 e i 24 anni il 62% dei rispondenti ha dichiarato di essere ormai pronto a usare solo la moneta elettronica.

Un dato inaspettato emerge invece dall’analisi delle risposte su base territoriale; i meno propensi ad abbandonare il denaro contante sono risultati essere i residenti nelle regioni del Nord Est e del Nord Ovest, aree dove, rispettivamente, il 52,4% e il 51% dei rispondenti hanno dichiarato di non essere pronti, mentre nelle regioni del Sud e del Centro Italia il fronte dei “no” scende al 49%.

L’indagine ha voluto quindi approfondire le motivazioni per le quali molti italiani dichiarano di non sentirsi ancora pronti ad abbandonare definitivamente banconote e monete, o di esserlo solo in parte. La prima ragione, segnalata dal 36% dei rispondenti, è che il denaro contante è considerato più comodo e facile da usare rispetto agli strumenti di pagamento elettronici, mentre il 18% ha dichiarato che, molto semplicemente, è abituato ad usare i contanti e preferisce questo metodo. L’11,1% ha dichiarato di voler mantenere il pieno controllo delle proprie uscite, cosa ritenuta difficile con le carte elettroniche, mentre il 10,2% dei rispondenti ha ammesso di aver paura che lo Stato possa tracciare tutte le spese. Poco meno, il 10%, coloro che hanno indicato come motivazione la carenza dei Pos presso gli esercenti, mentre per l’8,3% è una questione di sicurezza; le carte di credito, di debito e le prepagate sono ritenute da loro meno sicure rispetto al denaro contante.

Per quanto riguarda gli strumenti che potrebbero far cambiare idea a coloro che sono ancora reticenti ad abbandonare la moneta fisica, la leva ritenuta più efficace è quella degli sconti; alla domanda “Cosa potrebbe convincerla definitivamente ad abbandonare l’uso del denaro contante?”, quasi 6 rispondenti su 10 (58,5%) hanno ammesso di essere disposti a dire addio alle banconote qualora venissero riconosciuti degli sconti per le transazioni effettuate con carte elettroniche. Una misura apprezzata, in particolare, dalle donne (60,1%) e dai più giovani (72% nella fascia di rispondenti con età tra i 18 e i 24 anni).

Consensi minori, invece, sono stati raccolti da un altro strumento tra quelli ipotizzati in un primo momento dal Governo: gli sgravi fiscali in dichiarazione dei redditi. Questa misura, ritenuta efficace solo dal 47,2% dei rispondenti, raggiunge il massimo apprezzamento tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni di età (54,2%), non a caso la fascia di età nella quale si affrontano le prime dichiarazioni dei redditi. Fa riflettere, invece, che la riduzione dell’evasione fiscale – ragione principale per cui il Governo vuole impegnarsi nella riduzione dell’uso dei contanti – sembra essere l’elemento che ha meno presa sugli italiani; solo 1 rispondente su 3 (32%) ha indicato questo aspetto come leva efficace per fargli cambiare idea circa l’uso delle banconote cartacee.