Roma, 3 ott – Tempi ristretti e procedure semplici che non impattino in modo negativo sullo sviluppo delle reti di telecomunicazione. E’ quanto chiesto da Assotelecomunicazioni Asstel in audizione sul decreto legge Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
L’associazione ha messo in evidenza come le imprese abbiano già “sistemi di sicurezza e funzioni di Ricerca e sviluppo in questo campo, le cui competenze possono fornire un utile contributo alla realizzazione del sistema di sicurezza nazionale cibernetica oggetto del provvedimento in esame”. Assotelecomunicazioni ha evidenziato come “l’approccio alla sicurezza deve essere basato sulla valutazione del rischio e su misure proporzionate a tale valutazione”.
Per questo è “importante dare stabilità al sistema, adottando nei tempi previsti i provvedimenti attuativi e non modificando le tempistiche previste nella disciplina Golden Power, rispetto alla quale l’intervento da fare può eventualmente essere quello di semplificazione delle procedure, già previsto dalla norma”.
Infine Assotelecomunicazioni “riscontra un elemento di seria criticità in relazione alla possibilità di modificare le autorizzazioni rilasciate sino a 60 giorni dall’emanazione del Dpcm contenente le misure che garantiscono gli ‘elevati livelli di sicurezza’: tale disposizione introduce una significativa incertezza per le aziende, nonostante queste abbiano adempiuto agli obblighi ed alle prescrizioni già ricevute in seguito alla notifica”.
Al riguardo si ravvisa “la necessità di un approfondimento congiunto e di una conseguente riformulazione al fine di rendere compatibile, in una prospettiva dinamica e di sostenibilità, le imprescindibili esigenze di sicurezza con il regolare esercizio dei piani di realizzazione delle infrastrutture 5G”.