Roma, 4 ott – Dal 2013 al 2018, grazie alle garanzie del Fondo per la Prevenzione dell’usura, lo Stato è riuscito a facilitare l’erogazione di prestiti a piccole e medie imprese ad elevato rischio finanziario e a cittadini e famiglie in difficoltà per un importo complessivo pari a circa 470 milioni di euro. E’ quanto emerge dal primo rapporto sul “Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura” presentato al ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il Fondo garantisce in media oltre 2.500 finanziamenti all’anno, con un discreto tasso di restituzione delle somme, considerando che il rapporto tra prestiti concessi dagli istituti di credito e garanzie escusse ha registrato negli ultimi anni una dinamica decrescente, attestandosi nel 2018 intorno al 20%. Ad oggi sono attivi 203 enti di gestione del Fondo, di cui 160 Confidi e 43 Associazioni e Fondazioni, presenti in tutte le Regioni d’Italia.
Il Fondo, operativo già dal 1998, viene ogni anno alimentato, secondo un circolo virtuoso, dai proventi delle sanzioni amministrative antiriciclaggio e utilizzato per facilitare, tramite la concessione di garanzie, l’accesso al credito. I contributi del Fondo, attraverso l’opera degli Enti beneficiari, ovvero Confidi, Fondazioni e Associazioni, riescono ad arrivare capillarmente sul territorio, permettendo di sottrarre ai circuiti illegali del credito diversi soggetti: in particolare imprese, cittadini e famiglie in temporanea difficoltà economica e quindi a rischio usura.
Dai dati analizzati nel rapporto emerge che il Fondo ha una significativa capacità di attivare il circuito del credito. Ad esempio, nel 2018, a fronte delle garanzie concesse, gli istituti di credito hanno concesso prestiti per un valore quasi tre volte superiore al valore delle garanzie. Il taglio medio dei prestiti concessi nel 2018 è stato di circa 47.000 euro per le PMI e di 23.000 euro per i cittadini, e in alcuni casi sono stati concessi anche micro prestiti di poche migliaia di euro.