Milano, 7 ott – L’importanza del cyber risk e dei rischi tecnologici per aziende e imprenditori è sempre più evidente. Il rischio cyber sale al secondo posto tra i più sentiti a livello globale – era solo quinto nel 2018 – e in Italia e in Europa in un solo anno balza in vetta alla classifica. Un dato significativo considerato che nel 2018 non era compreso fra i primi cinque rischi percepiti. E’ quanto emerge dal Regional Risks for Doing Business Report 2019, realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con Zurich e Marsh, che ha coinvolto oltre 13 mila business leader in 130 Paesi nel mondo con lo scopo di classificare i principali timori legati allo svolgimento della loro attività nei prossimi 10 anni.
Il rischio di frodi o furto di dati entra nella top 5 in Italia mentre a livello europeo e mondiale si classifica rispettivamente al sesto e settimo posto. Altri rischi che preoccupano le aziende italiane in modo più marcato rispetto al resto del mondo sono gli eventi legati a fenomeni naturali e catastrofali, la cui frequenza è progressivamente aumentata negli anni, con impatti sempre più rilevanti sul territorio e sugli asset di famiglie e imprese. A questo proposito vale la pena ricordare che il 91% dei comuni è a rischio frane, allagamenti e alluvioni e che il 78% delle proprietà immobiliari è a rischio idrogeologico. Nel nostro Paese un’enfasi particolare viene data agli eventi catastrofali attribuibili a una cattiva gestione o a comportamenti umani scorretti (terzo posto in Italia, in coda alla classifica a livello europeo e mondiale).
I punti di tangenza più evidenti tra i rischi percepiti a livello europeo e globale e quelli maggiormente sentiti in Italia riguardano il cambiamento climatico e l’importanza sempre più pervasiva della tecnologia. In merito al primo, emerge la necessità di un nuovo patto “pubblico-privato” in grado di prevenire, e intervenire, a tutela di famiglie e imprese. Relativamente al secondo, il nostro Paese risulta molto più scoperto in termini sia di preparazione e comprensione del rischio sia di capacità di affrontarlo, risulta quindi fondamentale un’azione diffusa di valutazione del rischio cyber soprattutto a favore delle piccole e medie imprese, che sono i soggetti tipicamente maggiormente esposti.